Agricoltura

Laghetti collinari, Confagricoltura: “Serve una normativa sostenibile”

Laghetti collinari

I Giovani agricoltori della Toscana: “È inutile che la Regione finanzi nuove olivete o altro se poi si rende quasi impossibile realizzare i piccoli invasi da cui attingere l’acqua in estate”.

I giovani agricoltori hanno bisogno di una normativa “sostenibile” per i piccoli invasi, fondamentali per affrontare le annate anomale sempre più frequenti. L’appello alla Regione viene dall’Associazione nazionale Giovani agricoltori della Toscana.

“Le piogge nella nostra regione, anche se molto più abbondanti di altre zone (in un anno piovono circa 1000 litri a Mq) sono concentrate soprattutto in autunno – spiega Clemente Pellegrini di Anga Confagricoltura Toscana – Realizzare invasi per raccoglierle è fondamentale: l’irrigazione di soccorso consente di coltivare, di mantenere la flora autoctona, di ridurre la necessità di concimazioni e di interventi. In più favorisce la conservazione delle strutture dei terreni, soprattutto quelli argillosi di molte colline toscane, riducendone l’erosione. Eppure i laghetti collinari sembrano essere visti ancora come un’opera di sfruttamento”.

La normativa non agevola chi si trova a gestire gli invasi, non incentiva nuove realizzazioni e il ripristino di quelli esistenti, dicono i giovani agricoltori. La legge n. 64/09 modificata nel 2016 (che definisce il passaggio di competenze tra Provincia e Regione)  attua alcune semplificazioni solo  per gli invasi di una certa capienza (non superiore ai 20 mila metri cubi), che si trovano a una certa distanza da case, strade e infrastrutture e che sono utili in caso di incendi. Le deroghe concesse saranno valutate caso per caso, “per questi invasi si prevede vagamente che sarà ridotto di un quarto il carico in procedimenti amministrativi”, spiega l’Anga.
La normativa prevede infine una classificazione dello stato di rischio degli impianti esistenti, da regolarizzare o autorizzare in sanatoria e chiede l’invio di tutta una documentazione per metterli in sicurezza o realizzarne di nuovi.

“Bisogna ben chiarire che l’acqua è una risorsa solo se ben gestita. Altrimenti diventa una minaccia, per la sua scarsità o per la sua abbondanza – chiarisce Pellegrini – Serve una normativa più sostenibile per gli agricoltori. È inutile finanziare nuove olivete o altro se non si rende possibile la realizzazione di piccoli invasi da cui attingere acqua durante la stagione estiva”.

Fonte: Confagricoltura Toscana

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