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L’abete in adozione, in Toscana l’albero di Natale torna nel bosco dopo le feste

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Fabio Bizzarri, vivaista dell'azienda agricola "Il Sottobosco" (foto Coldiretti)

L’idea è di un’azienda agricola della montagna pistoiese. Quando l’albero diventa troppo grande per stare in casa viene riportato nel suo habitat naturale.

 

Redazione
10 dicembre 2022

abete-adozione_Toscana-ambientePISTOIA – Lo scegli, lo paghi, finite le feste lo riporti al vivaio che lo custodirà nel bosco fino al prossimo Natale. È l’albero in adozione il protagonista quest’anno nelle case addobbate a festa dei toscani. L’iniziativa è di un’azienda agricola bio della montagna pistoiese, “Il Sottobosco”, ed è promossa da Coldiretti e Campagna Amica per andare incontro alle esigenze di molte famiglie che non hanno spazio in casa o un giardino per ospitare l’abete.

Spiega Fabio Bizzarri, titolare dell’azienda e ideatore del progetto: “Gli alberi acquistati una volta spogliati degli addobbi potranno essere riconsegnati al nostro vivaio ottenendo indietro la metà del prezzo pagato. Noi lo terremo in custodia e ce ne prenderemo cura fino al prossimo Natale grazie a speciali vasi che tramite dei fori permettono alle radici di crescere una volta ripiantati. L’albero viene identificato con il nome della famiglia che l’ha adottato e tutti gli anni viene ripreso”.
Infine, quando l’abete sarà troppo grande per essere ospitato in casa, sarà restituito al suo habitat naturale: il bosco.

In tema di albero di Natale le abitudini dei toscani per fortuna stanno cambiando. Se quello di plastica Made in China, artificiale e senz’anima, resta ancora il più gettonato, sono sempre di più gli affezionati dell’albero vero, amico dell’ambiente, che profuma di natura e vita. Una soluzione ecologica che produce ossigeno, profuma la casa e assorbe l’anidride carbonica. Quello di plastica invece impiega 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente contribuendo alla diffusione delle microplastiche nel suolo, nelle acque e nella catena alimentare.

Una sfida che non poteva che partire dalla Toscana, capitale degli alberi di Natale, con 3 milioni di esemplari coltivati principalmente tra il Casentino e la montagna pistoiese. – sottolinea Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana- L’albero naturale concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti e degli abeti di plastica che inquinano dieci volte di più”.

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