Martedì 30 aprile il docu-film che narra il lavoro straordinario di chi ha riportato alla luce il cammino che unisce Bologna e Firenze attraverso l’Appennino.
Redazione
28 aprile 2024
FIESOLE (FI) – Martedì 30 aprile alle 20.30 una serata-evento al Teatro di Fiesole, promossa dal Comune di Fiesole e da Appennino Slow, con la proiezione del film-documentario “La strada che incanta. Storia della riscoperta della Via degli Dei” di Diego Zicchetti.
La Via degli Dei è un percorso di 130 km che attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano da piazza Maggiore a Bologna fino a piazza della Signoria a Firenze e si snoda tra boschi, sentieri e antiche strade millenaria.
Il documentario racconta la storia del lavoro straordinario di un gruppo di amici e appassionati camminatori che ha permesso, tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, la riscoperta di un percorso in cui la natura e la storia millenaria dei luoghi si fondono, lungo il tracciato percorso dagli Etruschi prima e dai Romani poi per attraversare l’Appennino. Percorso di cui Fiesole segna l’inizio dell’ultima tappa, quella con cui i camminatori scendono a Firenze godendo delle vedute incredibili del paesaggio.
Una storia di “eroi moderni”
Quando il tempo libero era ancora una scoperta recente e chi andava per boschi, invece che per le strade, veniva guardato con sospetto, ci fu un gruppo di “eroi moderni” che fece un lavoro straordinario per aprire nuove vie e riscoprire quelle antiche in cui natura e storia si incontravano.
Il documentario vuole raccontare questa storia che tra Emilia Romagna e Toscana fu alle origini di un fenomeno mondiale come quello dei cammini. La storia della via degli Dei quando era ancora in forma di antichi sentieri ricoperti di rovi e vegetazione e quando, sotto strati di terreno, si nascondeva un antico tesoro.
È la storia di Sergio e della compagna Marinella, accompagnatori del Cai, impegnati per tanti anni come volontari nella pulizia dei sentieri. Ed è la storia di Domenico Manaresi e del gruppo “Dû pâs e ‘na gran magnè”, amici che andavano in giro per le osterie dell’Appennino tra Bologna a Firenze scrivendo man mano i cartelli (con i “dau bal zali”) di quel percorso, riemerso dal passato in modo evidente, come fosse stato sempre lì in attesa di essere riscoperto.
È anche la storia degli universitari bolognesi degli anni ‘60 e ‘70 per i quali attraversare l’Appennino a piedi, spesso anche in inverno, poteva diventare la “tarzanata” per festeggiare la laurea e ritrovare, forse, una dimensione fantastica prima di buttarsi nella vita, quella vera. Quell’”incanto” nascosto nei boschi raccontato da Pupi Avati nel film del 1983 “Una gita scolastica”, ambientato proprio sul cammino tra Bologna e Firenze.
E, ancora, quella della via degli Dei è la storia di Cesare Agostini e Franco Santi, di Castel dell’Alpi. Un avvocato e uno scalpellino che nei fine settimana estivi partivano alla ricerca del basolato della via Flaminia militare – fatta costruire nel 187 a. C. per i trasferimenti dei legionari – a costo di litigate con le mogli e affrontando sospetti di paese e controlli delle forze dell’ordine. È grazie all’ostinazione di questi due amici, archeologi per passione, se oggi i camminatori che percorrono la via degli Dei possono provare l’emozione, pressoché unica al mondo, di camminare in mezzo ai boschi su vie antiche più di 2.000 anni.
Martedì 30 aprile ore 20.30
Teatro di Fiesole (Largo Piero Farulli, 1)
“La strada che incanta. Storia della riscoperta della Via degli Dei” documentario di Diego Zicchetti (Italia 2024, 78’)
Proiezione speciale del documentario sulla storia del Cammino che unisce Bologna e Firenze attraverso l’Appennino.
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