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La ‘ReTe dei comitati per la difesa del territorio’ si riunisce a Firenze

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Sabato 19 ottobre l’assemblea che si propone di costruire un progetto politico alternativo. Il presidente Eros Tetti: “I comitati nascono perché non c’è vera rappresentanza”.

 

FIRENZE – Sabato 19 ottobre alle ore 9:45, presso l’Auditorium Sant’Apollonia in via San Gallo 25A a Firenze, è convocata l’assemblea della ‘ReTe dei comitati per la difesa del territorio‘. Si tratta di un’assemblea aperta ai comitati, movimenti e attivisti che sul territorio toscano si occupano di tutela dell’ambiente, di inquinanti, di energia, della salute e di tutte le istanze che arrivano dai territori per la qualità della vita.

All’ordine del giorno la costruzione di un progetto politico che si articola su tre punti sostanziali:
intensificazione di progetti e azioni concrete per uno sviluppo economico alternativo; lancio di referendum regionali abrogativi delle leggi regionali che attaccano l’ambiente; partecipazione alla lotta elettorale per portare proprie rivendicazioni e un programma di governo.

“La Toscana versa in una situazione ambientale, paesaggistica ma anche economica e di salute a nostro avviso molto critica – dichiara il presidente della rete Eros Tetti -.  Il nuovo piano cave prevede 47 milioni di metri cubi di materiale asportato per le Alpi Apuane e 30 milioni per la Val di Cornia. Si vorrebbe trasformare l’Amiata in un’area geotermica, aprire nuove raffinerie nel livornese, costruire il nuovo aeroporto nella Piana fiorentina, bucare Firenze con il colossale sottoattraversamento TAV. Questi e tanti altri disastri, piccoli e grandi, che presenteremo sabato, hanno ognuno delle alternative economiche elaborate dai vari comitati. Ad ogni sfacelo contrapponiamo una proposta diversa, più ragionevole, quasi sempre più economica o capace di creare più posti di lavoro”.

“Come presidente della rete, davanti a questo vuoto politico e su richiesta di molti nostri attivisti e comitati – sottolinea Eros Tetti – ho sentito la necessità di convocare quest’assemblea come atto di democrazia e partecipazione. Le forze politiche, tutte, hanno dimostrato una grande incapacità di rappresentare e ascoltare i cittadini e le loro istanze. I comitati nascono perchè non c’è rappresentanza e spesso la politica nazionale, regionale e locale è portatrice di progetti lontani dalla volontà delle comunità che li abitano. Davanti a questo enorme fallimento e alla drammaticità delle condizioni ambientali e climatiche non rimane che scendere in campo per cercare di dare una svolta. La questione centrale sarà capire se i comitati vorranno prendere in mano la situazione o rimanere alla finestra.”

Fonte: ReTe dei comitati per la difesa del territorio

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