Questa mattina a Sesto Fiorentino la conferenza stampa di presentazione del “Piano regionale per una Toscana Rifiuti Zero”.
di Laura Lo Presti
SESTO FIORENTINO (Fi) – Questa mattina nel palazzo comunale di Sesto Fiorentino si è svolta la conferenza stampa per la presentazione del “Piano regionale per una Toscana Rifiuti Zero”. Alla presenza del sindaco ospitante Lorenzo Falchi e delle associazioni promotrici, in primis “Un’altra Sesto è possibile”, Rossano Ercolini ed esponenti del mondo civico hanno condiviso il loro punto di vista sul tema rifiuti.
Ad aprire l’incontro il sindaco Lorenzo Falchi. “Quanto era bollato come proposta di nicchia è ora protagonista di un dibattito allargato, una nuova consapevolezza a cui servono ricadute normative per generare il cambiamento.” E sulla situazione della regione Toscana: “Negli ultimi 10 anni abbiamo visto Piani regionali dei Rifiuti basati su analisi sbagliate e proposte inadeguate (d’obbligo citare l’inceneritore di Case Passerini, poi bloccato da ricorsi istituzionali e dalle proteste della gente). Serve un Piano regionale da realizzare il prima possibile, con il coinvolgimento dei sindaci e dei cittadini, che consideri la carenza e l’obsolescenza di tutti quegli impianti (inceneritori esclusi) che gestiscono le frazioni differenziate. Ogni occasione di stimolo e discussione va colta perché il nostro tempo è scaduto”.
È la volta di Rossano Ercolini che prende ad esempio la storia di Sesto Fiorentino: da Comune che avrebbe dovuto “accogliere” il nuovo inceneritore a Comune affiliato alla rete Rifiuti Zero. “Sesto lavora bene e dimostra con i fatti che quanto dicevamo con Zero Waste da pionieri è realizzabile”. E continua: “L’80% di raccolta differenziata si raggiunge quasi per inerzia, con l’applicazione della Tariffa puntuale si arriva facilmente anche al 90%”.
Parlando della Toscana, dati alla mano, la nostra regione che spesso si vanta di essere all’avanguardia in materia ha una raccolta differenziata sotto la media nazionale. Che cosa propone Ercolini? “Insieme alle decine di associazioni firmatarie di questa proposta di piano, proponiamo al presidente Giani di aprire un tavolo di confronto per unire quanto possiamo condividere (può essere Giani contro la raccolta differenziata?), di generalizzare la tariffa puntuale, di concentrarsi sulle fasi virtuose come da normativa europea che sono la riduzione, il riuso, la riparazione, il compostaggio e non solo la fase dello smaltimento, definire una temporalità e fare della Toscana la prima regione d’Europa a Rifiuti Zero. Dopo gli scandali di questi mesi bisogna avere l’umiltà di ripensare la gestione”.
In quanto al gestore dei 58 Comuni dell’Ato centro, ALIA, “gli aumenti tariffari testimoniamo l’inadempienza e l’incompentenza dei vertici aziendali. Alia ha fatto propaganda, ha ridicolizzato chi realizza le buone pratiche e quindi ora sconta tutti gli investimenti mancati e l’impreparazione. Noi stiamo con i Comuni che stanno rigettando gli aumenti. Cosa chiediamo a Sesto? Di applicare la tariffa puntuale, lavorare su riparazione/riuso e di istituire l’Osservatorio Rifiuti Zero per instaurare un rapporto più orizzontale con i cittadini.”
In rappresentanza dei comitati della Piana Marco Paganini discute sulle modalità di relazione tra istituzioni, cittadini e industrie. “Oggi gli stakeholder più importanti sono i cittadini che pagano, contribuiscono ai risultati riciclando e quindi si dovrebbero mettere in condizione di poter partecipare alle decisioni sui beni comuni.”
Da Pistoia un esponente del WWF descrive la situazione della sua città: “Ci sono Comuni come il mio che non credono al porta a porta, che strumentalizzano gli aumenti e quindi prendono decisioni pasticciate spacciandole come all’avanguardia. In centro abbiamo i cassonetti interrati fruibili da chiunque senza tesserina. In alcune zone della periferia ci sono ancora i cassonetti stradali. In altre zone è stata introdotta la raccolta di carta e multimateriale mentre l’organico e l’indifferenziato rimangono da smaltire nei cassonetti stradali”. Conseguenza è il misero risultato ampiamente sotto l’obbligo europeo del 40% di raccolta differenziata.
Per il Comitato ambientale di Casale interviene Sergio Benvenuti per tracciare la complicata e vetusta situazione della gestione delle acque reflue, dei depuratori e dei sistemi fognari nella città di Prato. L’ultimo intervento porta la firma di Extinction Rebellion, movimento internazionale formato dal basso che si fonda su due richieste principali: dobbiamo sapere come stanno realmente le cose e dobbiamo agire subito. Si chiude l’incontro con la moderatrice che chiosa Ercolini: “La natura non produce rifiuti, l’uomo sì”.
Ma questo non significa far fare un impianti di trattamento rifiuti nello stabilimento ENI di Stagno(LI)!!! Dove mandare i rifiuti della piana Fiorentina…Ma fare la vera raccolta differenziata. Caro Giani, rifiuti zero vuole dire altri… non farli sparire incenerendo o distillandoli.
Padre Beato Rossano da Capannori ha l’autorevolezza di Wanna Marchi (con rispetto per ella) e chi abbocca è davvero un pivello… Senza inceneritori con recupero di energia saremo rovinati…
Rovinati da che cosa? Mi scusi, mi puo’ spiegare, in maniera che riesca a capire qual’ e’ la sua opinione? Grazie paolo cintolesi