Tanto per non farsi mancare nulla si è riaccesa con grande clamore mediatico anche l’annosa querelle sull’agricoltura biodinamica.
di Sandro Angiolini
Questa settimana il Senato ha approvato quasi all’unanimità il nuovo disegno di legge sull’agricoltura biologica. Il testo ora torna alla Camera per la terza lettura, avendo Palazzo Madama introdotto modifiche a quello licenziato da Montecitorio in prima lettura. Si tratta di uno dei pochissimi provvedimenti di iniziativa parlamentare di questa legislatura, quasi tutta dedicata alle emergenze.
Mi permetto, essendo abbastanza competente in materia, di farvi notare alcune cose:
– questo disegno di legge è in discussione, tra Camera e Senato, ormai da quasi quattro anni. Inoltre l’ultimo testo approvato prevede che il Governo “proceda ad una revisione della normativa in materia di armonizzazione e razionalizzazione sui controlli per la produzione agricola e agroalimentare biologica” entro 18 mesi dalla sua approvazione definitiva, attraverso l’emanazione di una serie di decreti legislativi. Si tratta della tipica “annuncite” di cui soffriamo in Italia: grandi annunci mediatici, ma in pratica per vedere concretamente cambiare qualcosa passeranno in questo caso (fate voi i conti) dai 6 ai 7 anni. Vi sembra normale?
– la seconda cosa che mi ha colpito sono i comunicati stampa che le varie agenzie (compresa l’ANSA) hanno dedicato alla notizia. Tutti (dico tutti) quelli che ho trovato non descrivono nel merito in cosa consista il nuovo decreto legge, tranne la veloce menzione dell’istituzione del nuovo marchio “Biologico Italiano” per quei prodotti le cui materie prime sono al 100% originarie del nostro Paese (ce n’era proprio bisogno visto che c’era già un marchio europeo che a fatica cominciava a essere riconosciuto dai consumatori?). Capisco che un comunicato stampa debba essere sintetico, ma non era proprio possibile inserire qualche elemento di “sostanza”? Misteri del mondo della comunicazione italiana.
– la terza nota che vi evidenzio è invece relativa a un’annosa polemica. Sia sui comunicati stampa che in una trasmissione radiofonica della RAI che ha un certo seguito (Zapping) è stato dato ampio spazio alle accuse che la senatrice a vita Elena Cattaneo ha rivolto all’agricoltura biodinamica, a torto (secondo lei) equiparata a quella biologica. In pratica la senatrice (e il docente intervistato poi senza contradditorio nella trasmissione radiofonica serale) hanno dipinto questo settore come dominato da pratiche esoteriche e stregoneristiche: una cosa al cui confronto l’attuale pandemia da Covid-19 appare un male minore.
Senza entrare troppo nella polemica: anche ammettendo che alcune pratiche colturali della biodinamica siano un po’ bizzarre, nessuna di esse reca alcun danno alle piante, al terreno e ai prodotti ottenuti. In sostanza, le tecniche dell’agricoltura biodinamica rispettano le norme del vigente regolamento Europeo n.834/2007 (un nuovo regolamento entrerà in vigore dal 2022) e contribuiscono ad allentare la pressione su suolo, acqua, aria e animali che invece le pratiche convenzionali di agricoltura attuano (con relativo inquinamento). E’ per questo motivo che è del tutto legittimo che la UE e gli Stati membri ne favoriscano la diffusione anche tramite incentivi particolari: ricordate l’obbiettivo del 25% di superficie agricola destinata al Bio entro il 2030?
In conclusione: mi sembra che siamo rimasti ancora molto indietro nell’analizzare, dibattere e intervenire su settori che invece rappresentano una parte assai importante della nostra Qualità della Vita generale.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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