“La discarica accoglie tonnellate di rifiuti da tutta la Toscana ma la raccolta differenziata di Peccioli supera a malapena il 25%”.
di Marcello Bartoli
PECCIOLI (Pi) – Tra le colline della provincia di Pisa si trova una delle discariche di rifiuti urbani più grandi della Toscana in grado di produrre utili che vanno a finanziare cultura e welfare, ma soprattutto opere pubbliche. A gestire il sito è la Belvedere, società per azioni a controllo pubblico, con Renzo Macelloni a fare da anello di collegamento con il Comune: dal 1988 ha alternato la carica di primo cittadino a quella di amministratore delegato e presidente della discarica. La sovrapposizione tra azienda che gestisce la discarica e Comune è quasi totale. La Spa è di proprietà del Comune al 64 per cento, mentre il restante 36 fa capo a 900 piccoli azionisti, in gran parte residenti nel paese.
Quest’anno il Comune di Peccioli sarà protagonista alla 17esima Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, premiato dal Touring Club Italiano per la “virtuosa e lungimirante gestione dell’ambiente e del territorio, la varietà dell’offerta storico-artistica e l’approccio improntato all’innovazione sociale, economica e culturale”. Comunità Resilienti è il tema cardine attorno al quale gravitano i progetti raccolti nel padiglione con il Laboratorio Peccioli che avrebbe trasformato, secondo gli organizzatori, la visione dello scarto in una risorsa su cui investire per lo sviluppo del territorio e il benessere degli abitanti.
L’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti produrrebbe ogni anno – grazie anche alla centrale fotovoltaica – energia elettrica tre volte il necessario delle famiglie residenti nel Comune. Un modello di gestione che riversa sul territorio grandi risorse economiche, capacità d’innovazione e fervore artistico e culturale. La discarica è diventata oggetto di interventi artistici di rilevanza mondiale e, con la nascita della Fondazione Peccioli, i borghi medievali del distretto sono diventati un museo a cielo aperto che ospita tra strade, vicoli e palazzi collezioni d’autore permanenti.
Dalla pagina Facebook del Centro di Ricerca Rifiuti Zero Capannori tuona invece contro la discarica Rossano Ercolini, fondatore e volto del movimento Rifiuti Zero, nonché vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, il cosiddetto Nobel per l’ecologia: “La discarica continua ad accogliere centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti da tutta la Toscana, in un contesto di raccolta differenziata che a malapena supera il 25% nel Comune di Peccioli. Contro la discarica ci sono comitati di cittadini e Comuni come quello limitrofo di Palaia che raggiunge una raccolta differenziata di circa l’80%”.
“Renzo Macelloni, deus ex machina di questa discarica, bisogna riconoscerlo, ha saputo nel corso degli anni “spalmare” oltre alla spazzatura anche spazzatura mediatica – conclude Ercolini – a favore di una discarica che per decenni ha addirittura fatto conferire rifiuti con la compiacenza delle istituzioni regionali, non a caso adesso alle prese con lo scandalo dei fanghi conciari e della penetrazione mafiosa”.
Ad aprile l’inchiesta “Keu” su presunti reati ambientali portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha portato a ipotizzare tra l’altro un sistema di illecito smaltimento di rifiuti conciari in un terreno di un’azienda agricola dove, secondo gli atti, sarebbero state smaltite 7.000 tonnellate di materiale fra settembre e novembre 2018. Il Comune di Peccioli è parte offesa e il sindaco Macelloni ha fatto sapere che provvederà a far svolgere un’indagine su quei terreni.
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