Il marchio di Toscana Biologica è stato rilevato da NaturaSì dopo lo tsunami legato a pandemia, guerra e agli aumenti spropositati dell’energia.
di Marco Bignardi, ex coordinatore di Toscana Biologica
17 ottobre 2022
FIRENZE, PISA – Dal 30 settembre Toscana Biologica ha chiuso l’attività con i suoi negozi. Anche noi siamo stati travolti da questo terribile momento legato al post pandemia, alla paura, alla guerra, agli aumenti spaventosi dell’energia. E’ stata una decisione non improvvisa ma quasi. Abbiamo avuto le prime avvisaglie nel 2021, con un bilancio in netto calo, e un inizio 2022 ancora peggiore.
I motivi io li ho analizzati e ne possiamo parlare, ma il fatto importate è che siamo finiti anche noi nella ruota che sta triturando il settore. Su Pisa, dopo agosto, aveva già chiuso un’altra attività legata al biologico, poi a settembre è toccato a noi ma sento odore di altre realtà che forse molleranno. Ma non è solo a Pisa, un po’ ovunque si stanno ripetendo questi fatti.
Non riesco a raccontare però l’emozione dell’ultima settimana di vendita quando i clienti, informati, si sono proposti per trovare soluzioni insieme con grande commozione come a un funerale. Non era solo un negozio a chiudere, ma un luogo nel quale si trovavano bene. Siamo riusciti a fare quello che volevamo, un luogo dove parlare di biologico, dove scambiarci opinioni, esperienze, dare risposte, oltre che a selezionare i migliori prodotti biologici toscani. Ma questa gestione è stata troppo costosa rispetto agli scarsi margini che il settore può permettersi.
Quindi se da una parte c’è un’esigenza, c’è una domanda, dall’altra c’è un’offerta. Ma le due forze non si attraggono abbastanza, allontanate dalle paure, dalla concorrenza della grande distribuzione, da una carenza di comunicazione sul valore del cibo, sui modi e sui motivi per indirizzare la proprio spesa.
Ci abbiamo provato, e in parte ci siamo riusciti in questi 10 anni di attività al pubblico, ma poi la voglia di uscire, di rivedersi la sera in un locale, di riandare in vacanza hanno spostato le priorità di spesa. Ora la guerra, l’aumento delle bollette, della benzina e di tutto il resto hanno spinto ancora di più a risparmiare sul cibo. E’ il momento dei discount, non di Toscana Biologica.
Dobbiamo sciogliere dunque la società, travolta dalla crisi che ha coinvolto molti, ma il progetto, con il suo marchio, ha una nuova opportunità di sviluppo. Grazie a NaturaSì, a Pisa e a Firenze avremo ancora la possibilità di costruire qualcosa di nuovo sempre insieme a voi. I prodotti che più amate, le aziende alle quali vi siete affezionati e, speriamo, anche il rapporto di amicizia che abbiamo creato con voi, potranno proseguire in spazi nuovi, dove troverete il nuovo seme di Toscana Biologica che sboccia in una nuova forma.
NaturaSì è una realtà nata nel 1985 per sostenere le aziende agricole biodinamiche e biologiche e per offrire i loro prodotti ai consumatori. La missione di Naturasì è quindi la stessa, e pur essendo una realtà commerciale è guidata da una fondazione no profit. Hanno accettato di sostenere questo investimento per salvarci da una fine ingloriosa, per provare a tenere il nostro marchio legato alla storia del biologico in Toscana, una storia iniziata nel 1983.
Toscana Biologica non ha un grande valore commerciale ma rappresenta delle relazioni: tra le aziende agricole che producono, tra i ragazzi che ci hanno lavorato e soprattutto tra voi che quei prodotti vi siete affezionati. Per fortuna, persone commercialmente più preparate di noi sono in grado di raccogliere la nostra eredità e continueranno a far da ponte tra voi e le aziende che amate.
Ora passiamo il testimone perché la vita va avanti. Grazie per essere sempre stati con noi in questi anni.
Informazioni: toscanabiologica.it
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