Il cambiamento climatico è responsabile di gran parte dei problemi ambientali oggi nel mondo. Prima lo capiamo e meglio sarà.
di Sandro Angiolini
3 novembre 2024
La notizia ambientale della settimana non può non essere la forte alluvione che ha colpito in Spagna Valencia e alcune cittadine vicine. Questo ha comportato enormi danni ai centri urbani e la morte di centinaia di persone (il bilancio potrebbe purtroppo aumentare).
Abbiamo visto di recente, e negli ultimi anni, eventi simili sia in Italia che nel resto del Mediterraneo, un mare sostanzialmente “chiuso” e quindi più soggetto al riscaldamento delle sue acque, il che tende ad amplificare gli effetti negativi del cambiamento climatico in atto. Provo a evidenziare quelli che secondo me sono i punti chiave che abbiamo davanti:
– la causa individuata dell’evento sono le precipitazioni “straordinarie” avvenute nel giro di meno di un giorno. Il fatto è che, con il cambiamento climatico, questo tipo di piogge non può e non deve essere più definito tale: si appresta a diventare, tristemente, la nuova “normalità”.
– da almeno 25-30 anni scienziati e ambientalisti avvertivano politici e opinione pubblica sui rischi in gioco: non sono stati ascoltati, per vari motivi. Il principale è che accettare un cambiamento profondo nella visione del mondo comporta resistenze culturali ed economiche fortissime.
– si sarebbe potuto (e si dovrebbe) intervenire a livello locale sull’adattamento delle reti infrastrutturali (fogne, strade, connessioni elettriche) e soprattutto su dove e come si realizzavano edifici ed aree urbane, troppo spesso in aree soggette ad alluvioni e chiudendo corsi d’acqua che, con il cambiamento climatico, hanno ripreso forza;
– a livello globale invece si potrebbero ridurre sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, responsabili del cambiamento climatico, abbattendo l’uso di combustibili fossili. Questo significa potenziare quelle rinnovabili (in primo luogo solare ed eolico-installato sia a terra che nei mari) molto più di quanto fatto finora. Il loro costo scende costantemente, ma occorre anche migliorare le reti di distribuzione e le possibilità di accumulo dell’energia prodotta in modo incostante;
– la realtà è che non stiamo facendo abbastanza su nessuno dei due fronti sopra citati. A parte coloro che negano ancora l’esistenza del problema, o quelli che credono in ipotetiche teorie complottiste, ci siamo accorti tardi che i danni che provoca il cambiamento climatico costano più degli investimenti necessari per contenerlo e continuiamo a destinare risorse chiave in settori meno importanti (per esempio ponte sullo stretto di Messina);
– in altre parole non riusciamo a farne una questione di priorità. Abbiamo tanti gravi problemi ambientali da fronteggiare oggi nel mondo ma il cambiamento climatico è responsabile di gran parte di essi e occorre metterlo in cima alla lista delle azioni da intraprendere, ad ogni livello, senza se e senza ma. Prima lo accettiamo e meglio sarà, anche se ci vorranno altri 25-30 anni per vederne gli effetti. Chi verrà dopo di noi ci ringrazierà.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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