I risultati dell’indagine condotta dal 2018 al 2024 pubblicati dalla Lipu nell’Atlante degli uccelli nidificanti nel Comune di Firenze.
di Gabriella Congedo
20 novembre 2024
FIRENZE – Aironi cenerini, svassi, rondini montane, saltimpali, balestrucci e tanti altri ancora, per un totale di 94 specie nidificanti. Sono gli abitanti alati di una Firenze che non ti aspetti dove la biodiversità si è conquistata i suoi spazi nonostante la cementificazione galoppante, gli sfalci sui fiumi, la confusione e le orde di turisti.
Non a tutti è dato vederli: bisogna saper scrutare in parchi e giardini, aguzzare la vista lungo i corsi d’acqua, esplorare terreni incolti di periferia o guardare con il naso all’insù tra le fessure e i cornicioni di antichi palazzi.
È quello che hanno fatto con tenacia e pazienza 36 volontari tra ornitologi, birdwatchers e cittadini raccogliendo oltre 2.000 dati utili nelle stagioni riproduttive degli anni dal 2018 al 2024. Il risultato è la quarta edizione dell’Atlante degli uccelli nidificanti nel Comune di Firenze realizzato dalla Lipu-BirdLife Italia. Il volume di 240 pagine è stato pubblicato in questi giorni come monografia della rivista Ecologia Urbana (www.ecologia-urbana.com).
Leggendo i risultati generali si scopre che sono ben 94 le specie nidificanti censite da questa nuova edizione dell’atlante. Con l’aiuto di una serie di tabelle è possibile verificare quelle più diffuse e abbondanti e quelle che al contrario sono inserite nelle liste rosse delle specie in pericolo.
Nella parte speciale del volume ci sono le schede per ciascuna specie nidificante: oltre alle foto e alle mappe è riportato un testo sulla situazione storica e il confronto con le edizioni precedenti, la distribuzione e gli habitat attuali, la biologia riproduttiva, lo stato di conservazione, i confronti con altre città e territori.
Apprenderemo così che una piccola colonia di Aironi cinerini è stata scoperta lungo il tratto occidentale dell’Arno; che le Rondini,
tutelate da un’apposita delibera del Comune di Firenze, fanno il nido sia tra i monumenti del centro storico che sotto i ponti di periferia mentre il Balestruccio è in crisi; che il piccione di città è stabile e gli Svassi resistono ancora nelle superstiti zone umide della Piana fiorentina.
Ma scopriremo anche che il Saltimpalo, presente in passato in tutti gli ambienti periurbani (terreni incolti, oliveti, gli habitat semi-naturali del cosiddetto “terzo paesaggio”), oggi è prossimo all’estinzione locale.
“Possiamo constatare che nonostante l’incessante consumo di suolo – commentano da Lipu Firenze – gli abbattimenti di alberi in parchi e nei viali, ma anche gli sfalci lungo i fiumi – che distruggono gli habitat anche nel delicato periodo della nidificazione – la biodiversità cerca a fatica di trovare i suoi spazi e per fortuna è ancora ricca”.
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