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La base militare nel Parco di San Rossore costerà mezzo miliardo e raddoppierà di superficie

Foto dalla pagina Facebook del Movimento no base
Foto dalla pagina Facebook del Movimento no base

I dettagli del progetto emersi in commissione parlamentare Ambiente e Territorio e dal decreto legge del 29 giugno. Conversione in legge entro il 24 agosto.

 

di Marcello Bartoli
29 luglio 2024

PISA – Dopo che il vecchio centro radar di Coltano, in un’area protetta all’interno del Parco di San Rossore, era stato scelto dal governo Draghi per diventare il quartier generale del Gruppo interventi speciali (GIS) dei carabinieri, del reggimento paracadutisti Tuscania e del nucleo cinofili dell’Arma, da un tavolo inter istituzionale del 6 settembre 2023 a Roma la decisione sembrava quella di realizzare gran parte della base militare all’interno dell’area ex  Cisam (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari) a San Piero a Grado, nel cuore del Parco.

Il governo Meloni ha ripescato il progetto disegnando una nuova versione del piano, in accordo con Regione Toscana e Comune di Pisa. Con un decreto varato il 24 giugno il ministero delle Infrastrutture ha stanziato 20 milioni per il primo lotto dell’opera. Una precedente norma del maggio 2022 assicurava inoltre 72,5 milioni per “l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione, approvazione dei progetti e gli affidamenti dei lavori” del primo lotto della base, attingendo ai Fondi di Sviluppo e Coesione del periodo 2021-2027. Questo decreto e il relativo stanziamento sembrano essere rimasti in vigore anche dopo le modifiche all’impianto dell’opera.

Complessivamente però la base militare costerà mezzo miliardo e raddoppierà di superficie. I dettagli del progetto sono emersi nella seduta della commissione parlamentare Ambiente e Territorio che ha potuto visionare quanto contenuto nel decreto legge del 29 giugno, che dovrà essere convertito in legge entro il 24 agosto. Inoltre dai 70 ettari previsti inizialmente sull’area di Coltano si passa, guardando la mappa presente nei documenti disponibili alla commissione, a circa 130 ettari.

Non solo sono dunque più che raddoppiati i costi ma sono raddoppiate anche le superfici verdi che quest’opera occuperà. Le forze politiche di opposizione e il Movimento no base hanno organizzato il 20 e il 21 luglio scorso delle mobilitazioni a San Piero a Grado: “Questa politica fa alzare l’asticella della spesa militare, dell’economia di guerra e incentiva l’escalation globale attraverso la militarizzazione”

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