Il decreto Milleproroghe non mette la parola fine alla costruzione dell’autostrada tirrenica e non sembra sanare il contenzioso europeo che rimane tuttora in piedi.
di Italia Nostra
L’approvazione dell’emendamento al decreto Milleproroghe che consente al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di rivedere la convenzione con SAT non mette la parola fine alla costruzione dell’autostrada tirrenica. La ministra De Micheli sul suo profilo Facebook ha dichiarato: «Grazie all’emendamento inserito nel Milleproroghe che rivede la convenzione sulle tratte da realizzare, finalmente completeremo l’autostrada Tirrenica, un’infrastruttura vitale e attesa da decenni da tutto il territorio toscano».
Abbandonare l’idea di un’autostrada a favore dell’ampliamento dell’Aurelia sarebbe stata la soluzione migliore e una grande vittoria per gli ambientalisti ma purtroppo l’annuncio lanciato subito dopo il provvedimento a nome di tutte le associazioni è stato troppo ottimista.
«In questo momento – dichiara Nicola Caracciolo, presidente onorario di Italia Nostra – mi fa piacere ricordare l’impegno del compianto amico Valentino Podestà con cui ho condiviso alcuni momenti di questa lunga battaglia. La Maremma è cambiata in questi anni, si è modernizzata e certa sensibilità è più condivisa, ma la politica invece di scegliere soluzioni a basso impatto che metterebbero in sicurezza l’Aurelia senza distruggere l’ambiente, a ogni campagna elettorale sceglie sempre di puntare sul cemento. Vedremo gli sviluppi e continueremo a presidiare il territorio».
Vale la pena ricordare il lungo impegno profuso da Nicola Caracciolo per la difesa di Capalbio, prima dalla centrale nucleare di Montalto di Castro e poi dall’autostrada con i suoi viadotti e svincoli faraonici. A lui si deve l’aver salvato dal massacro un lembo di Maremma che adesso, dopo tutti questi anni, viene apprezzato anche dagli stessi politici che vorrebbero massacrarlo.
«La storia di questa vicenda paradigmatica ci ha insegnato ad essere prudenti – spiega Michele Scola, presidente di Italia Nostra Grosseto – Vari ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato senza riuscire a fermare l’opera e un’unica azione che abbia avuto successo: il ricorso all’Europa per irregolarità nei bandi intrapreso da Italia Nostra. Resta la speranza che quello che non poté fare la ragione possa infine riuscire alla pecunia: finiti i soldi si rispolvera l’ANAS e si opta per una soluzione meno costosa?»
«Questa revoca inserita in un provvedimento omnibus quale il Milleproroghe, che cambia tutto per non cambiare niente, non ci sembra sanare il contenzioso europeo che rimane tuttora in piedi,» puntualizza la presidente nazionale, Ebe Giacometti. «Valuteremo.»
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