Nuova petizione in collaborazione con Pesticide Action Network Europe e una lettera alla Commissione europea per vietare il Flufenacet.
di Marcello Bartoli
13 novembre 2024
AREZZO – L’Europa deve urgentemente cambiare rotta circa le norme che regolano l’uso dei pesticidi in agricoltura dopo il secco no arrivato da Strasburgo il 22 novembre 2023 al loro taglio del 50% entro il 2030. A questo scopo è stata lanciata una nuova petizione, già firmata in meno di tre mesi da oltre 260 mila cittadini europei, che esorta la Commissione europea a dare priorità alla riduzione dei pesticidi. Presentata in occasione delle audizioni dei nuovi commissari europei, la petizione è stata coordinata dalle piattaforme degli attivisti ambientali di Ekō e WeMove in collaborazione con Pesticide Action Network Europe, una rete a cui aderisce anche ISDE Italia Medici per l’Ambiente.
“Esortiamo i politici dell’Ue ad agire rapidamente per ridurre il cocktail tossico dei pesticidi che mietono le prime vittime tra gli agricoltori, le loro famiglie e i loro vicini – dichiara Natalija Svrtan di PAN Europe – Possono portare a tumori, disturbi neurologici e danni allo sviluppo dei bambini. Portano anche alla perdita di biodiversità, al degrado del suolo e alla contaminazione delle fonti d’acqua”.
Per ISDE la Commissione europea ha eluso la questione della riduzione dei pesticidi che non è stata inclusa neanche nelle lettere di missione ai commissari designati. La petizione dunque invita la Commissione a garantire che la riduzione dei pesticidi sia ancora una volta presente nei testi e nelle strategie legislative europee. I firmatari insistono sulla necessità di promuovere sistemi alimentari sostenibili e la salute ambientale e chiedono normative più severe per proteggere la biodiversità e l’integrità degli ecosistemi in tutto il continente.
Nei giorni scorsi ISDE con decine di altre associazioni europee ha inviato anche una lettera alla Commissione e agli Stati membri chiedendo di vietare il pesticida Flufenacet nell’Unione europea. In uso da oltre 20 anni, questo erbicida è stato recentemente identificato dall’EFSA (l’agenzia europea che si occupa della sicurezza alimentare) come un interferente endocrino che colpisce la funzione tiroidea e può indirettamente influire sullo sviluppo del cervello.
Il Flufenacet è stato identificato come uno PFAS ultra-corto che si scompone in acido trifluoroacetico (TFA), rilevato nelle acque sotterranee europee, nell’acqua potabile e persino nelle fonti di acqua incontaminate in tutta Europa. Gli PFAS sono definiti “inquinanti eterni” per la loro stabilità chimica impossibile da degradare, possono percorrere lunghe distanze nell’ambiente (es. attraverso l’aria, l’acqua, la polvere), entrare nella catena alimentare e persistere anche nell’organismo umano senza subire alcuna degradazione.
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