Ecosistema

Inverno pazzo: in Toscana mimose fiorite a gennaio, natura e api in tilt

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Foto Coldiretti Toscana

Coldiretti: “Anche le api disorientate si risvegliano ed escono dagli alveari con il rischio di venir decimate dall’arrivo del freddo”.

 

7 gennaio 2023

La mia mimosa è già clamorosamente fiorita. Non è mai successo prima”. Così Francesca Lombardi, giovane imprenditrice aretina delegata regionale Giovani Impresa Coldiretti Toscana, documenta in un video social la straordinaria e anticipata fioritura della mimosa nel suo giardino ricordando che siamo agli inizi di gennaio e non certo all’8 marzo.
Ma primi segnali di risveglio ci sono anche per il pesco e il susino. È l’effetto del caldo anomalo che sta mandando in tilt la natura. Fiori e piante, ingannate dal clima, si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con il rischio di essere esposte con l’arrivo del freddo al rischio gelate e al maltempo. È quanto afferma Coldiretti Toscana in riferimento alle insolite alte temperature che questo strano inverno ha fatto registrare finora.

 Il mese di dicembre è stato il più caldo di sempre in Toscana superando addirittura di 0,8 °C il precedente record del dicembre 1955, come rilevato dal Consorzio Lamma.
A preoccupare – spiega Coldiretti Toscana – è la concreta possibilità che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. Ma in difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo di venire decimate dall’arrivo del freddo”.

Una situazione che fa seguito a un 2022 che si classifica come l’anno più bollente mai registrato in Toscana con temperature medie massime fino a 2 gradi superiori a quelle tipiche del periodo; un dato che risulta decisamente straordinario se si considera che questa è un’anomalia mediata su ben 365 giorni secondo il Consorzio Lamma.

A pagarne le conseguenze, rincara Coldiretti, è soprattutto l’agricoltura stritolata tra i rincari e i cambiamenti climatici, con il 13% delle imprese a rischio cessazione secondo il Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e perdite per oltre 260 milioni di euro per le sole conseguenze della siccità.

Non c’è un comparto nelle nostre campagne che sia stato risparmiatosi rammarica Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – I cambiamenti climatici mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea e la frequenza con cui colpiscono, anche pesantemente, le città e le campagne, sta a indicarci che è necessario attuare tutte le politiche e gli investimenti necessari per affrontarli senza perdere altro tempo”.

Fonte: Coldiretti Toscana

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