Ecosistema

Invasione di meduse sulle coste toscane, mai così tante come quest’anno

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Medusa luminosa (foto di Silvia Casini)

Le più frequenti il Polmone di mare e la Medusa luminosa. Arpat: “Indizio di disequilibrio degli ecosistemi marini”. Come segnalarle.

 

Redazione
24 agosto 2024

Non bastava il caldo asfissiante. Quest’estate le coste toscane sono tormentate da una vera e propria invasione di meduse con ovvio disagio per i bagnanti ma anche per i pescatori, che talvolta si ritrovano con le reti intasate da questi organismi. Molte le segnalazioni arrivate ad ARPAT, l’Agenzia regionale di protezione ambientale che periodicamente ne effettua il monitoraggio.
Si tratta nella maggior parte dei casi di due specie presenti normalmente nei nostri mari, informa l’agenzia: il polmone di mare (Rhizostoma pulmo), una delle meduse più grandi del Mediterraneo (ombrello fino a 50-60 cm di diametro e peso fino a 10 kg) ma quasi innocua e la medusa luminosa (Pelagia noctiluca), piccola ma molto ”cattiva”.

Perchè sono aumentate

Le meduse appartengono al raggruppamento degli Cnidari e altro non sono che una fase sessuale nella vita dei polipi. Si cibano di uova e larve di pesce e il loro corpo è composto per il 98% di acqua. Ma perché negli ultimi anni il loro numero è aumentato così tanto?
Non esiste una risposta univoca, spiega Arpat, ma una serie di fattori la cui influenza non è ancora del tutto chiara. Ad esempio la pesca eccessiva da un lato potrebbe aver ridotto i predatori che si cibano di larve di medusa, dall’altro potrebbe aver limitato la quantità di larve dei pesci di cui le meduse si cibano.

Un altro fattore è sicuramente l’aumento della temperatura del mare: le meduse si adattano con facilità ai cambiamenti climatici e questo crea un vantaggio competitivo rispetto ad altri organismi marini. Il resto lo fanno le correnti e i venti contribuendo alla formazione di “fioriture” (blooms) di decine di migliaia di meduse.

Cosa può fare la “scienza dei cittadini”

 L’abnorme proliferazione di meduse è alla base di vari progetti di ricerca. Attraverso un approccio di citizen science anche i cittadini possono contribuire attivamente al monitoraggio svolto dai ricercatori segnalando le meduse avvistate con:

  • avvistAPP, un’App gratuita per smartphone ideata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale che permette di scattare e inviare una foto della medusa avvistata segnalandone la posizione;
  • postando fotografie degli organismi gelatinosi lungo le coste italiane sulla pagina Facebook Meteo Meduse indicando se possibile il nome della specie osservata, la densità di individui al metro quadro (<10, 10-100, 100-500, >500) e la località dell’osservazione.

Sulle cause che determinano le “fioriture” di meduse si possono avere punti di vista diversi tuttavia una cosa è certa: questi fenomeni rappresentano un segnale di disequilibrio degli ecosistemi marini da non sottovalutare ma che invece, come raccomanda Arpat “va affrontato per trovare le soluzioni più idonee sia per gli interessi dell’uomo, sia per quelli ambientali”.

Polmone di mare (foto di Silvia Casini)
Polmone di mare (foto di Silvia Casini)

 

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