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Donare le eccedenze alimentari e ridurre i rifiuti, siglato protocollo

Foto da www.toscana-notizie.it/
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Saranno semplificate le procedure per la donazione di cibo ai più bisognosi. In Toscana lo spreco alimentare ammonta a circa 388.000 tonnellate.

FIRENZE – Un protocollo d’intesa per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e, contemporaneamente, ridurre la quantità di rifiuti. E’ stato siglato oggi 22 giugno in Regione, nel corso dell’evento che si è tenuto a Palazzo Strozzi Sacrati, dal titolo “Se lo spreco zero è un’utopia ridurre le eccedenze e aumentare le donazioni è un obiettivo possibile“.

A siglare il protocollo sono stati, per la Regione, gli assessori alle Attività produttive Stefano Ciuoffo, e al Diritto alla salute Stefania SaccardiSandro Fallani in rappresentanza di Anci Toscana; i rappresentanti di Federalimentare Massimiliano Boccardelli, Federdistribuzione Claudio Gradara, Fondazione Banco Alimentare onlus Leonardo Carrai; Unione Nazionale Consumatori Concettina Graziadio, riuniti nel Consorzio LIFE-Food.Waste.StandUp.

In Toscana, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si stima che lo spreco alimentare sia pari a circa 388.000 tonnellate, per il 45% attribuite alle famiglie e il rimanente agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria.

Con la firma del protocollo, i soggetti firmatari si impegnano a:

  • promuovere forme di sostegno a persone indigenti, attraverso il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari (prodotti non più commercializzabili ma ancora commestibili) a enti assistenziali e caritativi;
  • promuovere la riduzione in proporzione dei quantitativi di rifiuti prodotti e, di conseguenza, i relativi costi economici, sociali e ambientali di smaltimento;
  • proporre, in relazione al punto precedente, meccanismi premiali (tra cui la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti) a favore degli operatori economici che donano le proprie eccedenze, anziché destinarle a rifiuto;
  • diffondere la cultura dell’importanza di ridurre lo spreco alimentare;
  • comunicare e divulgare i risultati e le buone pratiche che ne deriveranno.

Fonte: Regione Toscana

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