Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra): “A Pistoia livelli senza precedenti”. Tra le proposte incentivi a chi rinuncia ai pesticidi e recupero delle acque d’innaffiatura contaminate.
di Marcello Bartoli
PISTOIA – Non è passata inosservata la relazione presentata agli inizi di febbraio da Arpat, l’Agenzia regionale per la Protezione ambientale, sulla contaminazione da fitofarmaci nei corsi d’acqua del pistoiese. (Leggi qui l’articolo). Livelli di inquinamento senza precedenti in uno scenario che la stessa agenzia ha definito “molto critico”.
Arriva così al momento giusto, quando il livello di attenzione è alto, la mozione presentata in Consiglio regionale da Tommaso Fattori, capogruppo di Sì-Toscana a Sinistra, che propone interventi e misure per favorire la transizione a un florovivaismo sostenibile.
“Mettiamola così – spiega Fattori – se volessimo diffondere nei dintorni di Pistoia manifesti con scritto ‘Zona libera da pesticidi’ non avremmo luoghi dove attaccarli. L’ultimo report Arpat dimostra l’ulteriore inasprimento dell’inquinamento da glifosato e altre sostanze dannose per la salute e l’ambiente, che hanno ormai invaso le acque superficiali e stanno intaccando anche quelle sotterranee”.
I nemici dell’ambiente e della salute si chiamano soprattutto Glifosate e AMPA – il suo prodotto di degradazione – ma contribuiscono al valore dei Pesticidi Totali altri intrugli chimici dal nome impronunciabile come Oxadiazon, 2,4D, Diuron, Oxilfuorfen e Pendimethalin.
Quando si dice Pistoia si dice florovivaismo, un settore che di pesticidi e diserbanti fa grande uso, e la zona a sud est della città, dove c’è la maggior concentrazione di vivai, guarda caso è anche quella con i corsi d’acqua più contaminati.
“In 9 stazioni delle 16 monitorate da Arpat – continua Fattori – le acque superficiali contengono Pesticidi Totali oltre i livelli di standard di qualità ambientale. Vi sono diffuse quantità di glifosato e del suo metabolita Ampa in 14 casi su 16. Pistoia potrebbe conquistare il triste primato di capitale dell’inquinamento da pesticidi, visto che ci sono ben 6 mila ettari dedicati a un vivaismo insostenibile e velenoso, che ha inglobato indistintamente abitazioni, giardini pubblici e scuole”.
Nella mozione si chiede alla Regione Toscana di intraprendere tutte le misure necessarie per rendere sostenibile il settore florovivaistico e traghettarlo verso l’agroecologia. A partire da incentivi economici per chi riduce o elimina i pesticidi. Si chiede anche di intensificare i controlli sul rispetto delle aree di salvaguardia e di puntare al recupero delle acque d’innaffiatura provenienti da terreni trattati con diserbanti.
“Sono scelte di fondamentale importanza – conclude Fattori – dobbiamo ripartire da qui per scongiurare danni irreparabili all’ambiente e alla salute dei residenti nel pistoiese e nelle altre zone della Toscana esposte a questi veleni”.
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