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Inchiesta Keu, ad aprile 24 persone e 6 società andranno a processo

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Coinvolti imprenditori, politici e dirigenti. Tra i reati contestati associazione a delinquere, gestione abusiva di rifiuti, abuso d’ufficio, corruzione.

 

Redazione
8 gennaio 2023

La cosiddetta “inchiesta Keu” si era chiusa nel novembre 2022 con la notifica di 26 avvisi inviati dalla Procura di Firenze. Per “Keu” si intendono le ceneri di risulta del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che, nonostante la presenza di sostanze altamente inquinanti come cromo e arsenico, sono state impiegate in attività edilizie e come sottofondi stradali (il caso più eclatante la strada regionale 429). Uno scempio ambientale che, stando alle indagini, si sarebbe protratto per anni. Un anno fa la Regione Toscana annunciava che si sarebbe costituita parte civile nel processo d’inchiesta sulle possibili infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata.

Nell’aprile scorso erano arrivati anche i primi risultati delle ricerche del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per analizzare e campionare la qualità delle acque, dei terreni e le relative contaminazioni, che aveva sentenziato: “Il Keu al momento della sua produzione contiene cromo esclusivamente trivalente. Ma in presenza di determinate condizioni – che sono le più comuni, cioè ossigeno atmosferico e pioggia – si ossida ad esavalente”. E il cromo esavalente è uno “dei più pericolosi contaminanti ambientali, è tossico e cancerogeno per l’uomo”.

E’ di oggi la notizia che la Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha chiesto il processo per 24 persone tra imprenditori – alcuni anche collegati all’articolazione ’ndranghetista Gallace di Guardavalle politici e dirigenti pubblici. Tra i reati contestati, a vario titolo, quelli di associazione per delinquere, gestione abusiva di rifiuti, abuso d’ufficio, corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso. L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 12 aprile davanti al giudice Gianluca Mancuso.

Un caso di corruzione elettorale viene contestato al consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni. Tra gli indagati ci sono anche Ledo Gori, ex capo di gabinetto della presidenza della Regione Toscana, e la sindaca di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda. Finiti nell’inchiesta anche dirigenti di aziende del comparto chimico-orafo di Arezzo, coinvolti nello smaltimento illecito di rifiuti inquinanti che finivano in un impianto a Bucine. Le società imputate sono: Associazione Conciatori, Consorzio Depuratore, Consorzio Aquarno, Lerose srl, Tca spa e Chimet spa.

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