Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra): “Regione sapeva ma è andata avanti con le autorizzazioni come se nulla fosse. Ignorata relazione tecnica del CNR di Napoli”.
SCARLINO (Gr) – “Basta insistere, occorre chiudere per sempre l’inceneritore e riconvertire l’impianto”. Dopo l’interrogazione di marzo, che intendeva dimostrarne l’irregolarità, contro l’impianto di Scarlino parte un nuovo attacco del gruppo consiliare di Sì Toscana a Sinistra. Nella mozione presentata ieri, 30 agosto, si chiede alla Giunta di annullare la delibera del 30 luglio di valutazione positiva di VIA/AIA e gli atti del procedimento unificato del 2015 sul rilascio alla Scarlino Energia delle autorizzazioni per l’inceneritore. La mozione chiede anche di informare il Consiglio sui contenuti della relazione tecnica dell’Istituto di Ricerche sulla Combustione del CNR di Napoli.
“La situazione è grave – dichiara il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori – La Regione sapeva inequivocabilmente che quei forni erano fuori legge ma è andata avanti con le autorizzazioni come se nulla fosse”. Secondo Fattori, la Giunta avrebbe ignorato volutamente dati fondamentali, scegliendo di basarsi unicamente sui documenti generici forniti dal gestore dell’impianto. “In Regione hanno fatto finta di non vedere la relazione tecnica firmata dal più autorevole ente pubblico italiano di ricerca scientifica sul funzionamento dei forni, l’Istituto di Ricerca sulla Combustione del CNR di Napoli – prosegue Fattori – La relazione chiariva senza alcun dubbio l’inadeguatezza dell’impianto di Scarlino e il mancato rispetto delle norme, con grave danno per la salute degli abitanti della zona e dell’ambiente. Per questo chiediamo che siano resi pubblici i documenti integrali”.
Come se non bastasse, la delibera del 30 luglio con cui la Giunta regionale ha dato valutazione positiva all’inceneritore “fa proprio il parere della Conferenza dei Servizi dell’11 luglio, che si è incredibilmente limitata a prendere per oro colato le dichiarazioni del proponente, Scarlino Energia, senza compiere alcuna verifica e senza esprimersi in merito alle modifiche impiantistiche ritenute necessarie dalla relazione tecnica del CNR di Napoli, che chiedeva il raddoppio delle altezze dei forni, l’uscita dei fumi dalla loro sommità e il dimezzamento delle potenze autorizzate. Il nocciolo di ciò che chiediamo è semplice: la revoca in autotutela del via libera all’impianto di Scarlino”.
Aggiungi un commento