Rifiuti e riciclo

Inceneritore di Scarlino, la Regione valuta il riavvio nonostante la Cassazione

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La giustizia amministrativa e la sentenza della Cassazione non fermano la Regione e il Forum Ambientalista di Grosseto minaccia di procedere in sede civile.

 

GROSSETO – La Regione Toscana ha avviato per la sesta volta una nuova procedura autorizzativa all’inceneritore di Scarlino, dopo che le precedenti cinque autorizzazioni all’esercizio sono state annullate dalla giustizia amministrativa. Ultima la sentenza del Tribunale di Grosseto di dicembre, confermata nei giorni scorsi dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Scarlino Energia. La società avrebbe progettato un revamping delle camere di combustione e delle linee di incenerimento.

La Regione starebbe valutando la concessione della Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello stabilimento con la possibilità che vengano bruciate 300 mila tonnellate l’anno.

“Per la Giunta regionale il rispetto della legalità è un’opzione – replica Roberto Barocci del Forum Ambientalista di Grosseto – e la nostra associazione non procederà, come ha sempre fatto in passato, al lavoro estenuante delle opposizioni in via amministrativa. Le scelte della Giunta regionale sembrano avere carattere clientelare e reazionario. Se quei forni verranno di nuovo autorizzati a funzionare procederemo in sede civile”.

“E’ necessario ripetere che l’incenerimento non chiude affatto il ciclo dei rifiuti – conclude Barocci – ma anzi trasforma l’atmosfera in una discarica avvelenata priva di confini. Nel caso di Scarlino i forni non hanno mai rispettato le caratteristiche strutturali previste dalla normativa nazionale per abbattere le diossine in uscita dalle camere di post-combustione. Al posto dell’inceneritore potrebbe piuttosto sorgere una fabbrica dei materiali per il recupero di materia dai rifiuti, una soluzione in grado di dare molta più occupazione e reddito dell’incenerimento”.

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