Rifiuti e riciclo

Inceneritore di Poggibonsi, Legambiente Siena: dalle polemiche ai fatti

Da sinistra Rossano Ercolini, Tiziana Vigni e Marco Arduini al confronto pubblico del 31 gennaio 2020.
Da sinistra Rossano Ercolini, Tiziana Vigni e Marco Arduini al confronto pubblico del 31 gennaio 2020.
Per archiviare la stagione delle discariche e degli inceneritori serve investire in un sistema impiantistico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, urbani e speciali.

 

di Legambiente Siena

SIENA – La riduzione dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e le politiche di incremento dell’economia circolare per seguire gli obiettivi di Rifiuti Zero: speravamo fossero questi gli argomenti trattati dalla stampa e dai social dopo l’iniziativa del 31 gennaio a Poggibonsi. Purtroppo così non è stato. Le ultime settimane hanno visto un progressivo crescere di polemiche rispetto al funzionamento dell’impianto di Fosci. Errori nella preparazione della locandina, con l’utilizzo di immagini modificate, hanno dato spunto a un clima di contrapposizione che non facilita né la comprensione e né la soluzione dei problemi legati alla gestione del ciclo dei rifiuti nel territorio dell’ATO Toscana sud. E’ necessario un confronto sì animato, ma anche costruttivo, per capire bene come funziona un impianto del genere, come vengono gestiti i rifiuti, che chiarisca la difformità dei dati pubblicati da Sienambiente, diversi dai dati di ARPAT.

Se è pur vero che il dibattito stesso poteva e doveva essere organizzato con più calma e metodo, proprio per facilitare la più ampia partecipazione, e consentire così un confronto più qualificato, gli Enti interessati devono essere i primi a rispondere a questi inviti.

Siamo consapevoli che la gestione generale del ciclo dei rifiuti è un problema complesso, e proprio per questo non vogliamo assistere a un rimpallo di critiche e accuse che potenzialmente distraggono dalla soluzione dei problemi reali e rinforzano solamente la sterile logica del “muro contro muro”.

Il nostro Circolo ha aderito alla convocazione di questa assemblea pubblica perché ritiene un principio fondamentale di ogni Paese democratico che siano tenuti regolari e aperti momenti di conoscenza e confronto sul funzionamento e la gestione di impianti come quello in questione.

Con le direttive europee in merito all’economia circolare non sarà più la raccolta differenziata a fare da indicatore, in quanto la normativa prevede importanti obiettivi per la preparazione al riutilizzo e riciclo dei rifiuti (50% al 2020). Per raggiungere questi obiettivi occorre fin da ora cambiare passo, come sta già facendo il Comune di Sovicille, e rivedere, adeguandola, la rete impiantistica a supporto di queste operazioni, in assenza della quale continueremo ad assistere alla mancata chiusura del ciclo, al ricorso alle discariche e a un trasferimento dei rifiuti raccolti verso altri luoghi. Per archiviare la stagione delle discariche e degli inceneritori serve dunque investire in un sistema impiantistico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, urbani e speciali, rendendo autosufficiente ogni regione.

E’ tempo che le polemiche lascino il posto a impegni realmente costruttivi; dobbiamo rivedere la politica di gestione dei rifiuti nella nostra provincia ragionando su strade alternative alla raccolta tradizionale come la raccolta porta a porta, abbandonando il cassonetto tradizionale e chiedendo con forza un incremento della raccolta differenziata di qualità e soprattutto stimolare politiche di tariffazione puntuale. Anche per questo ci auguriamo che inizi un dibattito costruttivo, a cui noi cercheremo di fornire il nostro contributo.

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