Apicoltura, una giornata di incontro e di discussione. Toscana prima regione ad aver modificato la propria legge regionale. Annata in corso abbastanza favorevole per la raccolta.
Oltre 93.000 alveari gestiti da circa 3.000 apicoltori. Anche solo questi numeri sono sufficienti a testimoniare l’importanza che rivestono in Toscana le api e il frutto dolcissimo del loro lavoro. Al settore del miele la regione Toscana ha dedicato una giornata di incontro e di discussione con la partecipazione di rappresentanze dei produttori, dei soggetti di ricerca e ovviamente delle istituzioni.
La Toscana è la prima regione in Italia, insieme alla provincia autonoma di Trento, ad aver modificato la propria legge regionale. La legge 49/2018, infatti, modifica le procedure amministrative per l’inizio e lo svolgimento dell’attività di apicoltura aggiornando, anche a livello legislativo, l’ordinamento regionale alle disposizioni della banca dati apistica nazionale.
Altro aspetto affrontato con la modifica della legge è la definizione della soglia, massimo di 10 alveari, entro la quale si può esercitare l’attività d’autoconsumo.
Dopo un’annata molto difficile come il 2017, per via della siccità, quella in corso si sta dimostrando abbastanza favorevole agli apicoltori toscani. Secondo le stime pubblicate dall’Osservatorio nazionale del miele l’andamento climatico (con piogge abbondanti soprattutto nel periodo primaverile) ha favorito le fioriture spontanee e questo ha permesso di ottenere ottime produzioni di millefiori estivo con rese medie di 25-30 kg/alveare. La media regionale del miele di castagno è stata di 10-15 kg/alveare mentre il miele di tiglio di pianura ha reso in media 20 kg/alveare.
La Toscana è regione ad alta vocazione per l’apicoltura. All’anagrafe apistica nazionale risultano 3.050 apicoltori che hanno dichiarato, nel periodo novembre-dicembre del censimento 2017, complessivamente, 93.524 alveari, mentre sono 4.732 gli apicoltori registrati all’anagrafe apistica della regione Toscana.
Per quanto riguarda invece la tipologia degli alveari presenti nel territorio toscano – secondo le stime dell’Osservatorio nazionale Miele – il 59% sono nomadi, per il 21 % sono stanziali e il 20% per autoconsumo.
Fonte: Regione Toscana
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