Ecosistema

In pochi giorni quattro tartarughe marine trovate morte sulla costa toscana

La tartaruga trovata al Porto Mediceo di Livorno (foto ARPAT)
La tartaruga trovata al Porto Mediceo di Livorno (foto ARPAT)
Sono state tutte recuperate, tre sottoposte ad autopsia. Difficile determinare le cause della morte a causa dell’avanzato stato di decomposizione.

 

REDAZIONE

Grazie alle segnalazioni arrivate dai cittadini nei giorni scorsi, dal 1 al 4 giugno, sono state recuperate lungo la costa toscana 4 tartarughe marine Caretta caretta ormai morte. Ne dà notizia ARPAT, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana. Gli interventi sono stati eseguiti dalla rete regionale di recupero che fa capo all’Osservatorio Toscano per la Biodiversità.
Il primo esemplare è stato ritrovato il 1 giugno a Viareggio, il secondo e il terzo a Livorno il 3 giugno e l’ultimo sulla spiaggia della Feniglia (GR) il giorno seguente.

Gli esemplari recuperati a Livorno – uno al Porto mediceo e l’altro sulla spiaggetta sotto la Chiesa di San Jacopo – e quello recuperato a Viareggio sono stati esaminati dalla veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana sede di Pisa. Quello spiaggiato alla Feniglia invece è stato subito smaltito a causa dell’elevato grado di putrefazione.

L’autopsia non ha potuto dare indicazioni precise sulle cause della morte, spiega l’Agenzia regionale, perché le tartarughe erano tutte in avanzato stato di decomposizione e gli organi interni non erano quasi più riconoscibili, il che ha fatto supporre che fossero morte da almeno dieci giorni.

Tartaruga_1I tre esemplari esaminati erano tutti maschi di dimensioni piuttosto grandi, in particolare quello trovato a Viareggio, il più grosso, pesava 47 kg e aveva un carapace lungo 74 cm. Le autopsie sono consistite in un esame anatomo-patologico completo con il campionamento di organi e tessuti; ma dato il pessimo grado di conservazione degli animali si potranno eseguire solo analisi di tipo virologico e tossicologico, tutt’ora in corso.
Solo per la tartaruga marina trovata al Porto mediceo di Livorno è stato possibile ipotizzare una morte per annegamento in conseguenza di un trauma o perché rimasta intrappolata nelle reti.

Questi dati non devono comunque generare allarme – precisa ARPAT – perché, se confrontati con l’anno precedente, sono solo leggermente più alti: nei primi sei mesi del 2019 avevamo infatti registrato 14 tartarughe mentre ad oggi ne abbiamo registrate 23”.
Anche l’anno scorso si era registrato un picco nei mesi di maggio, giugno e luglio, quindi, continua l’agenzia, “dovremo aspettare ancora un paio di mesi prima di poter fare dei confronti significativi”.

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