Ecosistema

In missione per salvare le tartarughe marine: cercasi “Tartawatcher” all’Isola d’Elba

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Legambiente Arcipelago Toscano cerca volontari disposti a perlustrare le spiagge la mattina presto in cerca di nidi o tracce di Caretta caretta. 

 

Redazione

ISOLA D’ELBA (Li) – Con l’arrivo dell’estate le tartarughe marine inizieranno a deporre le uova lungo le nostre spiagge, una fase delicata del loro ciclo vitale. Lunghe distanze percorse per tornare sul luogo esatto dove sono nate, risalire faticosamente la spiaggia, scavare una buca profonda che mamma tartaruga ricopre dopo aver deposto le uova. Subito dopo l’addio e il ritorno in mare aperto.

“Chi trova un nido trova un tesoro” è lo slogan coniato dalla Regione Toscana per la sua campagna di sensibilizzazione e salvaguardia di questi rettili così importanti anche per la biodiversità marina dell’Isola d’Elba dopo le tre nidificazioni degli ultimi anni a Marina di Campo, Straccoligno e Naregno.

nido caretta carettaE proprio all’Elba a partire da lunedì 13 giugno Legambiente Arcipelago Toscano, in collaborazione con il Parco Nazionale, riprende l’attività di monitoraggio delle spiagge sabbiose della terza isola italiana alla ricerca di nidi di tartarughe marine Caretta caretta. È importante individuarli per tempo e proteggerli dai predatori naturali e dalle attività umane che possono mettere a repentaglio la nidificazione e la successiva schiusa.

Come spiega Isa Tonso, responsabile del progetto Tartarughe marine di Legambiente Arcipelago Toscano: «Si tratta di fare una passeggiata la mattina presto, prima che i bagnini rastrellino la sabbia, in cerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe lasciano quando risalgono le spiagge per deporre le uova. Il monitoraggio verrà fatto dal gruppo ormai consolidato di volontari esperti e formati di Legambiente ma anche quest’anno si conta sull’aiuto – anche temporaneo – di turisti e residenti».
Un’attività semplice, gradevole e salutare ma che potrebbe aiutare molto le mamme tartarughe e consentire ai loro piccoli di emergere sani e salvi dalla sabbia e ripopolare il mare.

E l’esperienza dei Tartawatcher elbani è ormai così conosciuta che i volontari si sono conquistati un bello spazio nel video ufficiale “Tartawatchers Legambiente” dove si vedono i volontari di Legambiente al lavoro insieme ai ricercatori di Arpat e università di Siena durante l’apertura del nido di Morcone (Capoliveri) per il conteggio delle uova schiuse e di eventuali tartarughine ritardatarie.

Il 16 giugno alle 15,30, in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine, all’Aula Verde Blu di Mola ci sarà l’inaugurazione ufficiale della stagione del monitoraggio con un corso teorico-pratico aperto a chiunque voglia avvicinarsi al mondo delle tartarughe marine e imparare a riconoscerne le tracce.
Le spiagge soggette al monitoraggio saranno: Marina di Campo, Cavoli, Seccheto, Fetovaia, Biodola, Lido di Capoliveri, Straccoligno Morcone e Lacona. Chi vuol dare una mano a trovare un “tesoro di biodiversità” dal 7 giugno a metà agosto o partecipare ai corsi di formazione può scrivere a: legambientearcipelago@gmail.com o rivolgersi direttamente a Isa 340 7113722.

La schiusa del nido di Morcone all'Isola d'Elba (foto Legambiente Arcipelago Toscano).
La schiusa del nido di Morcone all’Isola d’Elba (foto Legambiente Arcipelago Toscano).

 

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