L’associazione Idra Firenze esce dal gruppo di inchiesta pubblica della Regione mentre Italia Nostra organizza un flash mob di protesta.
DICOMANO – VICCHIO (Fi) – Non si placano le polemiche tra ambientalisti e istituzioni sul megaprogetto di impianto eolico del crinale principale dell’Appennino toscano, nei Comuni di Dicomano e Vicchio, sul possibile impatto paesaggistico, morfologico e ambientale delle pale, sui possibili disboscamenti in un contesto caratterizzato da rischio sismico e fragilità idrogeologica e sui pericolosi trasporti eccezionali necessari per l’implementazione degli impianti.
La Regione Toscana ha avviato nei mesi scorsi un’inchiesta pubblica, aperta a cittadini e associazioni, nelle forme di videoconferenza telematica, il cui procedimento dovrà chiudersi tassativamente ai primi di settembre. L’associazione di volontariato Idra Firenze, intanto, è uscita dal gruppo di inchiesta pubblica dopo aver scritto una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi alla quale non sembra essere seguita alcuna risposta.
“Lo stato di emergenza sanitaria nazionale dichiarato fino al 31 luglio costringe i cittadini ad adeguarsi a tutti i limiti di una conferenza telematica – hanno dichiarato i membri di Idra – quali l’alfabetizzazione informatica, la stabilità della connessione e la singolarità obbligatoria degli interventi. D’altro canto l’emergenza sanitaria non prevede possibilità di assembramenti e la possibilità di partecipazione pubblica risulta molto ridotta non solo per gli anziani ma per tutta la popolazione a causa delle tempistiche previste”.
Sabato 20 giugno Italia Nostra Mugello aveva organizzato un flash mob in piazza a Vicchio con alcuni cartelli che indicavano le ragioni della contrarietà all’impianto, al quale aveva fatto seguito un intervento dei carabinieri che avevano verbalizzato la presenza di alcuni partecipanti e sequestrato alcuni cartelli. La questione è aperta e gli animi non sembrano placarsi.
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