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Impianto eolico in Mugello, Italia Nostra e Cai ricorrono al Consiglio di Stato

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La battaglia legale contro l’impianto prosegue dopo la bocciatura del ricorso al Tar Toscana. Le associazioni: “Ignorate del tutto le ragioni di merito”.

 

Redazione
15 gennaio 2023  

VICCHIO, DICOMANO (Fi) – Come era facile prevedere contro l’impianto eolico di Giogo di Villore nel Mugello la battaglia continua. Dopo la bocciatura da parte del TAR della Toscana del ricorso presentato da Italia Nostra e Cai (un secondo ricorso, anch’esso dichiarato improcedibile, è stato presentato dal Comune di San Godenzo) le due associazioni annunciano che si appelleranno al Consiglio di Stato. Lo fanno con una nota sottoscritta anche da Comitato per la tutela del crinale mugellano, Atto Primo e Dicomanocheverrà.

“La battaglia legale non finisce qui – dichiarano – considerato che esistono solide ragioni per appellarsi contro queste sentenze al Consiglio di Stato e proseguire con una serie di altre azioni”. Alcuni esempi? “Manca l’autorizzazione sismica, mancano le indagini geognostiche sulle strade e siamo ancora in attesa del progetto esecutivo…”. Inoltre, sostengono Italia Nostra e Cai, la sentenza del TAR avrebbe ignorato del tutto le questioni di merito e dichiarato il ricorso a priori improcedibile per essere stato presentato in un momento in cui il decreto autorizzativo era sospeso nella sua efficacia.

“Per questo riteniamo – continuano le associazioni – che non possa considerarsi chiusa la questione impianto eolico Giogo di Villore Corella nonostante i proclami trionfalistici del gruppo industriale proponente, una Società per azioni sostenuta da ANEV (associazione confindustriale dell’energia eolica privata), della maggioranza che governa la Regione Toscana, compresi il presidente e l’assessore all’Ambiente e dei sindaci di Vicchio e Dicomano, ma anche dell’Ordine degli ingegneri e di una parte del mondo ambientalista, in particolare Legambiente che ha scelto di allearsi strettamente con gli interessi della cosiddetta “borghesia verde”.

Piazzare ovunque pale eoliche, impianti fotovoltaici e auto elettriche non sarebbe l’unica risposta concreta e urgente al problema del riscaldamento climatico e all’emergenza energetica. “Noi riteniamo invece – continua la nota – che tutto questo percorso non possa prescindere dalla tutela del paesaggio, inteso come valore ambientale, storico, sociale ed economico, altrimenti paradossalmente, come già accaduto purtroppo in molte altre zone d’Italia (Tuscia, Sardegna, Puglia), la risposta all’emergenze climatica ed energetica si concretizzerà solo nell’ennesimo attacco all’ambiente e alla biodiversità”.

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