“Questi fenomeni si combattono tutelando la natura, non distruggendola”. Sotto accusa il nuovo Piano regionale per ridurre la vegetazione nel letto dei fiumi.
Invece di avviare una riflessione seria sulle cause degli eventi estremi sempre più frequenti, come l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’Italia, si punta il dito contro gli ambientalisti. E lo si fa con argomenti privi di qualunque fondamento scientifico.
L’accusa viene dal WWF Toscana: “In questi ultimi giorni – commenta il delegato regionale Roberto Marini – abbiamo assistito ad attacchi arbitrari al mondo ambientalista, che invece da anni si batte per risolvere questi problemi con l’aiuto di tecnici e scienziati di grande levatura”.
Come non pensare alle parole del ministro Salvini sui disastri provocati dagli ‘ambientalisti da salotto’? Ma il ministro dell’Interno evidentemente non è il solo. “Appaiono dichiarazioni sui giornali – continua Marini – in cui si addebita la distruzione di 14 milioni di alberi alla “incuria” dei boschi, alla “cattiva gestione” delle montagne, allo “scarso intervento” sui fiumi. Se cattiva gestione c’è stata, è proprio quella che ha portato a una cementificazione senza freni e allo sfruttamento ossessivo di ecosistemi complessi e delicati”.
Nel mirino del Wwf Toscana anche il presidente della Regione Enrico Rossi che ha appena annunciato la partenza, entro la fine dell’anno, di un Piano regionale per ridurre la vegetazione nei letti dei fiumi. Interventi che dovrebbero accrescere la portata d’acqua e ridurre il rischio di esondazioni.
“Parole gravi”, secondo l’associazione “in linea peraltro con quelle del ministro Salvini e del premier Conte. Rossi ha esortato (come se ce ne fosse bisogno) il Genio Civile e i Consorzi di Bonifica a ‘ripulire’ i fiumi dalla ‘boscaglia selvaggia’, senza il minimo accenno a interventi di riqualificazione fluviale e di restituzione del necessario spazio ai fiumi, come andrebbe fatto proprio per mitigare il rischio alluvioni”.
Dietro le politiche attuate dalla Regione su fiumi, torrenti e ruscelli attraverso i Consorzi di bonifica e il Genio Civile non ci sarebbe la cura del territorio ma lo sfruttamento della biomassa da parte di ditte private. “Politiche che hanno prodotto un vero e proprio disastro ambientale e che hanno compromesso la stabilità di interi bacini idrografici, producendo un aumento del rischio alluvionale, la perdita di biodiversità e lo scempio del paesaggio in luoghi unici e invidiati da tutto il mondo”.
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