“Tagliare le piante a primavera già inoltrata, in una fase delicatissima e durante la nidificazione, espone il bosco a gravi rischi e alla degradazione dell’ecosistema”.
La decisione del Governo di consentire la ripresa dei tagli boschivi è contestata dal WWF Toscana, poiché il taglio ed esbosco dei boschi cedui avviene in primavera inoltrata durante la nidificazione e in una fase delicatissima per piante e sottobosco.
Di seguito il testo della lettera inviata dall’associazione ambientalista al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e agli assessori Marco Remaschi e Federica Fratoni.
“In conseguenza della possibilità di ripresa delle attività selvicolturali prevista dall’ultimo decreto del Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, risultano in corso pressioni affinché siano concesse deroghe ai termini dei periodi di taglio del bosco ceduo stabiliti dalla normativa forestale.
Il WWF ricorda che il periodo in cui è consentito il taglio e l’esbosco del bosco ceduo è stabilito dalla normativa forestale regionale (art. 50 della L.R. 39/2000 e artt. 11 e 14 del Regolamento forestale regionale D.P.G.R. 48/R/2003) al fine di concentrare le operazioni di taglio durante il riposo vegetativo autunnale e invernale, per garantire la capacità di rinnovamento delle ceppaie e per non danneggiarle con le operazioni di esbosco.
A tal proposito il WWF si dichiara decisamente contrario all’eventuale posticipazione della data di cessazione delle attività di utilizzazione previste dalla normativa in vigore sopra citata.
Infatti,a seguito di questo inverno particolarmente mite e arido (vedi https://www.cnr.it/it/notastampa/ n-9269/inverno-2019-2020-mite-e-secco), si è avuta una generalizzata anticipazione della ripresa vegetativa primaverile (che ha persino spinto a inizio anno alcune Province italiane ad anticipare la scadenza dell’epoca di taglio per soprassuoli sotto i 700 m. slm.)
Riteniamo che tagliare le piante legnose in questo periodo, nella loro fase di vita annuale più intensa dal punto di vista biologico, ed entrare con i mezzi in bosco per l’allestimento del legname, esponga il bosco a gravi rischi (danneggiamento dei germogli appena ricacciati, aumento di mortalità legato all’indebolimento delle ceppaie ecc.) e quindi alla degradazione dell’ecosistema, che in molti casi è già alterato per cause varie, compresa la gestione forestale non adeguata.
Inoltre, non è da trascurare l’elevato rischio di incendio dovuto alla presenza di maestranze e mezzi in ambienti provati dalla lunga siccità primaverile, la stessa che ha indotto la Regione ad adottare il divieto di abbruciamento (tutt’ora in vigore) già dal mese di marzo.
A fronte di tutte le sopra richiamate evidenze scientifiche il WWF ritiene che la richiesta di deroghe alle epoche di taglio ed esbosco dei boschi cedui debba essere decisamente respinta.
Il WWF della Toscana ritiene che la tutela dei boschi sia importantissima per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, per la biodiversità e per la mitigazione degli effetti di frane e allagamenti che spesso colpiscono le comunità a valle.
Per tale motivo chiediamo alla Regione Toscana di NON CONCEDERE tali proroghe, in coerenza con i principi di tutela enunciati dalla legge forestale regionale”.
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