Si chiede un provvedimento urgente sui prodotti monouso, gli imballaggi, le microplastiche e le reti fantasma. Altre 270 mila firme in calce alla petizione mondiale.
720 mila italiani chiedono a gran voce un mare libero dalla plastica. Tante sono le firme consegnate ieri al ministro dell’Ambiente Sergio Costa dalla presidente del WWF Italia Donatella Bianchi.
Sono due le petizioni promosse dal WWF: 720 mila sono state appunto le firme raccolte finora solo in Italia su quella, partita da un anno sia online che attraverso i banchetti dei volontari, che chiede una riforma in 4 punti del nostro ordinamento (sui prodotti monouso, gli imballaggi, le microplastiche e le reti fantasma); altre 270 mila sono quelle apposte in calce alla petizione mondiale, lanciata da pochissime settimane, per un trattato vincolante che veda tutti i Paesi del mondo fare la loro parte perché l’umanità e la natura non siano soffocate dalla plastica.
In attesa del disegno di legge governativo SalvaMare il WWF propone 4 punti di impegno politico e di riforma normativa: 1. anticipare i contenuti della Direttiva comunitaria, in dirittura di arrivo, mettendo al bando 10 prodotti di plastica monouso (tra cui: posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini); 2. introdurre una cauzione sugli imballaggi di plastica e circuiti ben congegnati che favoriscano il loro riciclaggio; 3. bandire entro il 2025 tutti i prodotti contenenti microplastiche, a cominciare dai detergenti; 4. Un censimento degli attrezzi da pesca “fantasma” (reti, lenze, nasse, ecc.) abbandonati in mare, favorendo il loro recupero e il loro conferimento in strutture portuali.
“C’è bisogno che tutti i Paesi del mondo si diano obiettivi globali e nazionali di riduzione dell’inquinamento marino da plastica – dichiara la presidente del WWF Donatella Bianchi – con tempi chiari e scadenze dettagliate, creando anche un panel intergovernativo di esperti (come è avvenuto per i cambiamenti climatici) e un fondo globale che fornisca risorse economiche e tecniche ai Paesi meno ricchi per vincere questa battaglia”.
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