È la terza bonifica di questo tratto in un anno. Il presidente Daniele Manetti: era una pulizia urgente da fare, alle prossime piogge tutti questi rifiuti sarebbero finiti in mare.
di Gabriella Congedo
QUARRATA (Pt) – Farmaci scaduti, bottiglie di plastica di tutte le dimensioni, lattine di bibite, contenitori per il tè, pacchetti vuoti di sigarette, quantità industriali di cicche, bottiglie di vetro. Tutto questo nell’alveo di un torrente in secca, il Fermulla, in un tratto di 300 metri in pieno centro di Quarrata.
Uno spettacolo di ordinaria indecenza che i volontari di Legambiente Quarrata si sono trovati davanti mercoledì 13 agosto quando hanno incominciato a pulire l’alveo del torrente, dopo che il taglio dell’erba ha fatto emergere una vera e propria discarica a cielo aperto.
È già la terza volta che i volontari di Legambiente puliscono l’alveo del Fermulla; le ultime bonifiche di questo tratto risalgono a un anno fa, il 5 agosto e il 6 settembre 2019. Anche stavolta, come allora, i volontari si sono sobbarcati la faticaccia di raccogliere migliaia di piccoli rifiuti gettati nel torrente dalla pista ciclopedonale che lo costeggia.
L’intervento è stato autorizzato dall’Ufficio Ambiente del Comune; insieme a Daniele Manetti, presidente di Legambiente Quarrata, hanno partecipato alla pulizia straordinaria Fausto Dalì, Sandro Trinci, Maurizio Bortolucci e il giovanissimo Bruno.
“Era una pulizia urgente da fare – spiega Daniele Manetti – perché alle prossime piogge il torrente Fermulla si riempirà d’acqua e tutti questi rifiuti, se non fossero stati tolti dal letto del torrente, sarebbero finiti in mare contribuendo ad alimentare le ormai grandi isole di rifiuti che si trovano nel Mediterraneo”.
I cestini lungo la pista ciclopedonale non stanno lì per bellezza ma per essere usati. Sembrerebbe scontato, ma evidentemente non lo è per tutti. “Un comportamento veramente disgustoso – continua Manetti – che indica quanto ci sia ancora da lavorare per far capire a questi cittadini incivili il danno che recano all’ambiente. Ora bisognerà verificare se le telecamere lungo la pista hanno ripreso qualcosa e se i vigili hanno fatto i controlli”.
Sulla questione dei rifiuti abusivi, vera piaga di questo territorio e non solo, Legambiente Quarrata ha deciso di dare un giro di vite. Il 27 luglio, durante un incontro tecnico con i vertici di Alia, l’associazione ambientalista ha chiesto che si faccia una mappatura dei rifiuti abbandonati sul territorio comunale – in particolare degli scarti tessili che ne rappresentano una quota consistente – e che si intensifichino i controlli e gli accertamenti per identificare i responsabili. Se con gli appelli al rispetto dell’ambiente non si arriva a nulla allora bisogna colpire duro i trasgressori e far passare loro la voglia di riprovarci.
Giusto due numeri per farsi un’idea della dimensione del problema: sul territorio di Quarrata nel 2019 sono state rimosse, grazie anche all’attività di Legambiente, 168 tonnellate di scarichi abusivi, che nel 2020 si stima saliranno a circa 268 tonnellate. Si può ragionevolmente ipotizzare che altrettanti, se non di più, non saranno mai scoperti e continueranno ad avvelenare l’ambiente. Quanto si potrà andare avanti in questo modo?
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