L’avvocato Michele Greco dovrà individuare gli strumenti giuridici che possano consentire al Comune di opporsi. Il sindaco: “Vogliamo proteggere la città”.
Redazione
11 Luglio 2022
PIOMBINO (Li) – Un nuovo tassello si inserisce nella contestatissima questione del rigassificatore di Piombino: il Comune, che non lo vuole, si è rivolto a un legale.
“Il posizionamento del rigassificatore nel porto di Piombino è una scelta sbagliata – spiega il sindaco Francesco Ferrari nel motivare la decisione – per questo, come avevamo già dichiarato, ci siamo voluti dotare di quegli strumenti tecnico-giuridici che ci possono aiutare a proteggere la città, da una parte, e garantire la regolarità del percorso amministrativo, dall’altra”.
Il legale dovrà ricostruire il quadro normativo che ha portato alla scelta di Piombino come sede dell’impianto di rigassificazione, poi individuare tutti gli strumenti che possano consentire al Comune di opporsi ai procedimenti amministrativi e legislativi che non tengano conto e non rispettino la partecipazione della collettività e degli enti locali interessati.
“Si tratta di una materia particolarmente complessa riguardo a una decisione drammaticamente repentina – continua il sindaco -: è per questo che è urgente predisporre tutte le misure necessarie per difendere e rappresentare le ragioni, gli interessi, i diritti e la salute dei piombinesi. Il legale appena nominato dovrà avvalersi di tecnici esperti del settore che incaricheremo per realizzare gli studi necessari: il Comune vuole essere pronto”.
Non sono bastate a quanto pare le rassicurazioni del presidente della Toscana Eugenio Giani al quale, in qualità di commissario straordinario nominato dal Governo, spetta di rilasciare l’autorizzazione. E Giani ha assicurato: “pretenderò doppia valutazione di impatto ambientale; vi dò davvero la mia parola: firmerò solo se avrò doppia Via e garanzie di sicurezza ambientale per la popolazione”.
In ogni caso il Comune di Piombino si premunisce. L’incarico è stato affidato a un luminare del diritto ambientale, l’avvocato Michele Greco: oggi impegnato esclusivamente nella professione forense, è stato docente di Diritto dell’Ambiente all’Università Cattolica di Brescia e all’Alta Scuola per l’Ambiente della stessa Università; ricercatore alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano; titolare dell’incarico ad hoc “Diritti umani e ambiente” per la sezione italiana di Amnesty International, che ha rappresentato anche nel gruppo di lavoro Ecologia e Territorio della Corte di Cassazione.
“Temiamo che l’impianto comporterà una serie di rischi per l’incolumità e la salute pubblica – conclude il sindaco – nonché il blocco dell’attività economica dell’intera città e del territorio, con inestimabili danni all’attività turistica e alla stessa immagine di Piombino. Un insediamento, poi, del tutto incompatibile con le attività di acquacultura già insediate le cui produzioni, prime in Italia per qualità e quantità, potrebbero subire un pericoloso deprezzamento. Piombino è già stata penalizzata a sufficienza in nome delle esigenze del sistema Paese. Ora basta”.
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