Lanificio Mario Bellucci, Filpucci e filatura Biagioli Modesto sono i vincitori della decima edizione del premio annunciato dal vescovo monsignor Giovanni Nerbini.
PRATO – I vincitori della decima edizione del premio Santo Stefano sono Lanificio Mario Bellucci, Filpucci e filatura Bigioli Modesto. L’annuncio è stato dato ieri dal vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini, al termine del solenne pontificale celebrato in cattedrale nel giorno del santo patrono della città.
Dal 2011 il Premio è andato a 38 aziende del distretto produttivo di Prato. Di queste 25 fanno parte del settore tessile, mentre le altre sono impegnate in diversi settori: alimentare, edile, elettronica e hi-tech, cosmetico e meccanico. La cerimonia di consegna degli «Stefanini» si terrà sabato primo febbraio 2020.
Filpucci è tra i leader mondiali per i filati creativi di alta gamma da maglieria. I suoi prodotti sono frutto di un importante lavoro di ricerca e sperimentazione riconosciuto a livello internazionale.
Lanificio Bellucci è da sempre specializzato in tessuti innovativi conosciuti e apprezzati non soltanto in Italia ma a livello internazionale. Da anni il lanificio ha intrapreso una «politica verde», incentrata non solo sul miglioramento della qualità del tessuto ma anche sull’adozione di processi sostenibili e compatibili nella produzione. Un atteggiamento di radicata responsabilità sociale che oltre a dare un approccio creativo e dinamico al lavoro ha permesso di riconvertire tutta la produzione in un’ottica sostenibile riuscendo così a ottenere capi al 100% rigenerati.
La filatura Biagioli Modesto si è fatta conoscere per le raffinate creazioni in maglieria e tessitura. Le materie prime sono ricavate da filati naturali come cashmere, seta, cammello, angora, alpaca e lino selezionate nelle regioni d’origine e trasformate interamente in Italia nei suoi stabilimenti. Il ciclo lavorativo è svolto nel rispetto della compatibilità ambientale, un’attenzione confermata dalla piena e convinta adesione al progetto Detox promosso da Greenpeace con l’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente a monte della filiera produttiva.
Fonte: Diocesi di Prato
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