Diciannove animali in buona salute morti improvvisamente per cause sconosciute. L’associazione chiede di eseguire le analisi dei terreni.
Redazione
6 Giugno 2022
VOLTERRA (Pi) – Italian Horse Protection, tramite i suoi legali, ha presentato istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di 19 cavalli avanzata dalla Procura di Pisa.
Riassumiamo la storia. Fra il gennaio 2019 e per i due anni successivi nella Tenuta di Tignano, vicino a Volterra, dove all’epoca l’associazione si era appena trasferita, 19 cavalli, in buone condizioni di salute, sono morti improvvisamente e nell’arco di pochi minuti dopo essersi accasciati mentre stavano pascolando. Un fatto inspiegabile e senza precedenti, almeno in Italia.
“La Procura di Pisa ha chiesto di archiviare il caso, senza che ad oggi sia stata fornita una spiegazione plausibile sulla causa di quelle morti. Non sappiamo neppure se la causa sia dolosa o ambientale” spiega il presidente di IHP, Sonny Richichi.
La scelta dell’archiviazione non convince soprattutto perché dopo quelle morti sono emersi in Toscana gravi episodi di inquinamento ambientale. “A Tignano non sono mai stati fatti accertamenti sui terreni, nonostante noi lo avessimo richiesto perché con le piogge e il calpestio, a più riprese, sono emersi rifiuti e sostanze sospette che probabilmente erano state seppellite in quei luoghi anni addietro”.
Il dubbio è che possa essersi trattato di avvelenamento del suolo. Un’ipotesi non tanto peregrina dopo quanto è venuto alla luce con la cosiddetta “Inchiesta Keu” in particolare per la zona fra Empoli e Siena, non distante da Tignano. “Ci siamo opposti e abbiamo chiesto alla Procura di disporre carotaggi nelle zone dove sono morti i cavalli per andare a vedere se ci siano sostanze tossiche potenzialmente mortali per quel tipo di animali”.
Ma le indagini a detta della Onlus sono state condotte in maniera frettolosa e superficiale: autopsie sui cavalli eseguite in ritardo, terreni non analizzati, mancanza di un coordinamento scientifico.
A questo punto forse non si potrà mai sapere se i cavalli sono stati uccisi ma IHP chiede che ogni approfondimento ancora esperibile venga fatto. A partire dalle analisi dei terreni. “Non ci sembra trascurabile il fatto che nessun cavallo sia morto dopo che abbiamo lasciato Volterra per trasferirci a Montaione, nel luglio scorso: prima e dopo la parentesi trascorsa a Tignano i nostri cavalli sono sempre morti di vecchiaia o di malattia, non abbiamo avuto nessun altro decesso sospetto al di fuori di quella tragica parentesi durata due anni. Ripeto: dopo che diverse altre inchieste hanno portato alla luce reati ambientali gravissimi in Toscana, davvero non si vuole andare a capire cosa c’è sotto terra a Tignano?”.
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