Ne saranno dotate dal 1° gennaio 2018 le polizie municipali di 47 Comuni. Si potrà sapere se un mezzo è in regola semplicemente fotografando la targa.
Le polizie municipali di Prato, Lucca, Empoli e altri 44 Comuni della Toscana dal primo gennaio 2018 avranno un’arma in più per tracciare i rifiuti e contrastarne il trasporto illegale: si tratta dell’App FDA Smart che, in dotazione agli agenti di polizia locale, consentirà di sapere in tempo reale se un mezzo è in regola semplicemente fotografando la targa.
L’utilizzo dell’App, promossa da Camera di Commercio di Firenze e Albo nazionale gestori ambientali (Ministero dell’Ambiente) a settembre del 2016, oggi viene estesa gratuitamente alle polizie municipali toscane che hanno aderito al progetto e in prospettiva è a disposizione di tutte le amministrazioni locali della Regione che ne faranno richiesta.
«Facilitare i controlli sul territorio va a beneficio di tutte le imprese che operano nella legalità, per questo è una grande soddisfazione vedere che questo strumento lanciato solo un anno fa ha funzionato molto bene e adesso troverà un impiego massiccio – ha sottolineato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze -. E non è tutto, perché questa innovazione, oltre a contribuire a diffondere una maggiore cultura ambientale nelle imprese, ha anche il grande pregio di rendere le verifiche meno invasive; per questo fa parte della nostra sfida per semplificare e aiutare l’economia».
Solo sul territorio fiorentino, nell’ultimo anno la digitalizzazione delle verifiche ha permesso circa 1000 controlli effettuati da NOE dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Procura della Repubblica e ARPAT. Tutto questo grazie al collegamento fra l’App e la banca dati dell’Albo gestori ambientali, che contiene le autorizzazioni rilasciate per il trasporto dei rifiuti con indicazione dei singoli mezzi, insieme ai nulla osta per la commercializzazione e per le bonifiche dei siti, compresi quelli contenenti amianto.
Ecco i Comuni che utilizzeranno l’App dal 1° gennaio 2018:
– provincia di Arezzo: Castiglion Fiorentino, Cortona, Laterina e Pergine Valdarno;
– città metropolitana di Firenze: Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Campi Bisenzio, Capraia e Limite, Castelfiorentino,
– Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi Terme, Greve in Chianti, Montaione, Montelupo Fiorentino,
Montespertoli, Pelago, San Casciano Val di Pesa, Signa, Tavarnelle Val di Pesa e Vinci;
– provincia di Livorno: Campagnatico, Cinigiano, Civitella Paganico, Cecina e Rosignano Marittimo;
– provincia di Lucca: Altopascio, Lucca, Massarosa, Pietrasanta, Porcari e Villafranca Lunigiana;
– provincia di Pisa: Calci e Pontedera;
– provincia di Prato: Prato;
– provincia di Pistoia: Agliana, Marliana, Monsummano Terme, Montale, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, San
Marcello Piteglio e Serravalle Pistoiese;
– provincia di Siena: Chiusi.
Fonte: Camera di Commercio di Firenze
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