I fotografi naturalisti Marco Colombo, Bruno D’Amicis e Ugo Mellone hanno presentato la loro pubblicazione a Portoferraio.
Redazione
22 dicembre 2023
PORTOFERRAIO, ISOLA D’ELBA (Li) – La foca monaca sta faticosamente riguadagnando spazio sulle coste del mare più affollato del mondo, il Mediterraneo, ma rimane una specie minacciata di estinzione di cui sopravvivono in natura poche centinaia di esemplari. Un tempo era presente in buona parte delle nostre coste ma negli anni è diventata sempre più rara e gli avvistamenti sono un fatto eccezionale. Quando era diffusa in tutto il Mediterraneo veniva cacciata per la carne, il grasso e la pelliccia. La concorrenza con i pescatori per la risorsa ittica e la pressione umana ne hanno però accelerato il declino. Da circa 1.000 esemplari censiti nel 1978 la sua popolazione è oggi passata a soli 150 animali .
Nelle acque protette dell’Arcipelago Toscano sembra però aver trovato un habitat di suo gradimento. Dopo un primo avvistamento nel 1980 all’Isola del Giglio a partire dal 2000 gli avvistamenti si sono via via intensificati; tra i più recenti quelli a Capraia e a Pianosa nel 2020. Nella notte fra il 4 e il 5 settembre 2022 alcuni responsabili del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano sono riusciti a documentarne la presenza con un video girato all’Isola di Capraia, occasione che si è ripetuta lo scorso giugno nella grotta che porta il suo nome.
I segreti della foca monaca, racchiusi nelle pieghe delle scogliere più selvagge, vengono svelati adesso dal volume Out of the blue, appena presentato al Museo di Storia naturale della Maremma di Portoferraio da tre fotografi naturalisti: Marco Colombo, Bruno D’Amicis e Ugo Mellone. La pubblicazione è patrocinata, tra gli altri, anche dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano e dalla Blue Marine Foundation e rappresenta un eccezionale e originale lavoro sul campo. Il risultato è un inedito ritratto in cui si fondono estetica e rigore scientifico.
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