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I No base militare a San Rossore chiedono le dimissioni di Lorenzo Bani

Foto da pagina Facebook Movimento No Base.
Foto da pagina Facebook Movimento No Base.

Il Movimento No Base e l’associazione La Città Ecologica chiedono le dimissioni del presidente del Parco. Raccolte finora 8.000 firme.

 

di Marcello Bartoli
10 dicembre 2024

PISA – Il governo Meloni ha già stanziato una prima tranche di risorse di 20 milioni di euro per la realizzazione della nuova base militare all’interno dell’area Cisam (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari) a San Piero a Grado, nel cuore del Parco di San Rossore. Un’area boscata di circa 480 ettari che ruota intorno al reattore nucleare spento dal 1980. La decisione è contenuta nell’articolo 5 del decreto infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso giugno. Sono seguiti accordi nei mesi scorsi tra il sindaco di Pisa Michele Conti e il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani e l’ok è arrivato anche dal presidente dello stesso Parco, Lorenzo Bani.

Tra gli oppositori del progetto c’è il Movimento No Base né a Coltano né altrove che proprio in questi giorni sta chiedendo le dimissioni di Bani, il blocco dei lavori e maggiore trasparenza su tutta la documentazione relativa alla base: ” Chi vuole sacrificare la nostra terra al servizio della guerra deve prendersi le responsabilità delle proprie scelte”.

Da quasi un anno il Movimento ha avviato la raccolta firme per le dimissioni dell’attuale presidente del Parco. Oggi quella petizione ha raggiunto quasi 8000 firme tra cartaceo e online. “La costruzione della base prevede l’abbattimento di migliaia di alberi e alimenta i venti di guerra e la militarizzazione dei territori” spiegano dal Movimento, aggiungendo che Bani a ottobre 2023 ha firmato il verbale di chiusura del tavolo interistituzionale impegnandosi a vigilare sull’iter di costruzione della basenon condividendo alcuna informazione con i cittadini che vivono quotidianamente il Parco”.

Nell’area ex Cisam è presente un reattore nucleare in dismissione e con esso una notevole quantità di materiale radioattivo: “Non è accettabile – aggiungono – come invece sta facendo il presidente Lorenzo Bani, che si consideri come compensazione una bonifica che avrebbe dovuto essere pretesa e completata già da molti anni”.
L’opera costerà complessivamente 520 milioni di euro “senza che ci sia uno stralcio di documentazione condivisa e resa pubblica con gli indirizzi basilari della progettazione decisi dal governo Meloni”. Il Movimento No Base invita intanto i cittadini a partecipare al presidio del 17 dicembre a partire dalle 15 in concomitanza con il Consiglio Regionale della Toscana durante la discussione del bilancio.

Sulla questione interviene anche l’associazione pisana La Città Ecologica: “Lorenzo Bani sottovaluta di fatto i moltissimi scienziati e scienziate di alto livello intervenuti alla nostra iniziativa alla Leopolda, non considera i documenti approvati dai consigli comunali, i pareri dei sindaci e di tanti esponenti politici di tutti gli schieramenti che si sono espressi contro la base al Cisam. Ignora del tutto le migliaia di cittadini che hanno firmato la petizione”.

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