Una delegazione Lakota è stata ricevuta in Regione. Una visita con al centro la cooperazione scientifica, la ricerca contro il diabete mellito 2 ed altre iniziative di interscambio tra università.
FIRENZE – Si rinsalda l’amicizia tra la Toscana e la nazione Lakota, uno dei tre gruppi storici dei Sioux d’America (il ‘continente della tartaruga”, come lo chiamano i nativi), nipoti di Nuvola Rossa, Toro Seduto e Cavallo Pazzo. Una delegazione proveniente dal Sud Dakota, lo stato del monte Rushmore con le sculture di quattro presidenti degli Stati Uniti ma anche delle colline e praterie dove pascolavano un tempo i bisonti – lì nella riserva dove è stato girato “Balla con i lupi” – è stata ricevuta ieri a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze dall’assessore alla presidenza della Regione Toscana.
Una visita con al centro una cooperazione scientifica per sviluppare con l’associazione fiorentina “Un punto macrobiotico” un progetto di educazione alimentare contro il diabete mellito 2, che tra i Lakota colpisce in modo grave il 70 per cento della popolazione (una delle incidenze più alte al mondo), ed altre iniziative di interscambio tra università – c’erano infatti rappresentanti dell’ateneo pisano – ma anche seminari antropologici e culturali e mostre etnografiche sui Sioux e i Lakota, cuore dell’evento nazionale Wolakota, che ad aprile di quest’anno si svolgerà a Rosignano Marittimo in provincia di Livorno.
Lo studio sul diabete mellito e il contrasto offerto da una corretta dieta (in alternativa all’uso dei soli farmaci) non è solo un progetto umanitario e di formazione: anche in Italia e in Europa crescono infatti le patologie legate a cattive abitudini alimentari.
L’incontro si è concluso con una preghiera Lakota e un simbolico scambio di doni: dalla Regione manufatti dell’artigianato toscano e un libro sui giardini storici, a sottolineare l’importanza dell’attenzione che chi governa deve prestare anche all’ambiente, e miele e ‘cangleska wakan’ da parte dei nativi americani, ovvero le ‘ruote della medicina’, i cerchi divisi in quattro parti da una croce che in origine erano costituiti da un’anima di pelle di bisonte e aculei di porcospini ribattuti e che rappresentano il ciclo senza fine della vita, il passato che si lega al futuro e la responsabilità verso le generazioni che verranno, perché quello che ‘facciamo oggi – summa della cultura nativa, ripetuta anche stamani– avrà un impatto sulle prossime sette generazioni”.
La Toscana, è stata sottolineato stamani dai rappresentanti della nazione Sioux, è stato il primo governo locale nel mondo a ridare dignità alla rivendicazione dei diritti umani dei Lakota, che vogliono evitare la cancellazione della loro nazione e della loro cultura. I primi rapporti risalgano oramai a ventiquattro anni fa. La nazione Lakota conta oggi circa 75 mila cittadini che vivono in otto riserve del Sud Dakota.
Fonte: Regione Toscana
Bellissima e importante iniziativa della Regione Toscana.
Grazie ai nostri governanti locali per l’attenzione e lo scambio con la ricca e profonda cultura dei nativi americani, dai quali abbiamo molto da imparare tutti.
Sarebbero belli anche incontri nelle scuole.