Uno studio dell’Università rivela una insolita concentrazione di questi organismi, fra i quali anche specie rare e a rischio estinzione.
Redazione
29 gennaio 2025
PISA – Sentinelle che monitorano la qualità dell’aria, purificandola dai metalli pesanti. Sono i licheni epifiti, organismi simbiotici che crescono sulla corteccia degli alberi. Nell’Orto Botanico dell’Università di Pisa, a due passi dalla Torre pendente, i ricercatori ne hanno trovato una concentrazione inusuale, ben 57, fra i quali anche specie rare e a rischio estinzione, alcune rilevate per la prima volta in Toscana.
Lo studio dell’Ateneo di Pisa, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Slovacca, è stato pubblicato sulla rivista Italian Botanist ed è partito da una tesi di laurea triennale in Scienze Naturali e Ambientali.
“In un recente studio è stato calcolato che nelle aree protette italiane ci si possono attendere circa 59 specie di licheni epifiti per km² mentre nel nostro caso, in contesto urbano e su una superficie di soli 0,02 km², ne sono state censite ben 57 – racconta Lorenzo Peruzzi, botanico del Dipartimento di Biologia e uno dei curatori dello studio – I giardini botanici nei centri urbani sono infatti isole verdi che offrono rifugio a diversi organismi animali e vegetali, compresi i licheni, che compaiono spontaneamente grazie alla diversità di micro habitat presenti e alla ricchezza di specie arboree”.
“I licheni sono fra i primi colonizzatori degli habitat anche se spesso passano inosservati – aggiunge il collega Luca Paoli – e tuttavia il ruolo che rivestono è molto importante: si tratta di organismi che possono anche essere utilizzati come biomonitor, una soluzione economica che può integrare le tradizionali centraline di rilevamento per valutare la qualità dell’aria e degli ecosistemi in generale”.
Fra le specie trovate due, Arthopyrenia platypyrenia e Coenogonium tavaresianum, sono nuove segnalazioni per la Toscana. Il primo è un fungo non-lichenizzato di ridottissime dimensioni, poco noto e poco segnalato a livello europeo, in Italia questa specie era nota sinora solo in Calabria. A Pisa cresce sulla scorza di un esemplare di pittosporo (Pittosporum tobira). Il secondo colonizza per lo più boschi umidi della costa tirrenica, è una specie a rischio di estinzione ma nell’Orto Botanico cresce abbondantemente sulla scorza di un cedro della California (Calocedrus decurrens).
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