Appuntamento con Zero Waste Italy il 14 marzo. Tappa successiva la Giornata internazionale Rifiuti Zero del 30 marzo quest’anno dedicata ai tessili.
Redazione
13 marzo 2025
VIAREGGIO (Lu) – I Comuni hanno un ruolo centrale nel combattere la crisi dei rifiuti ed è proprio dal basso che spesso nascono iniziative capaci di tracciare la via verso una gestione più circolare. Il mese di marzo vede molto attiva Zero Waste Italy guidata da Rossano Ercolini che ha organizzato venerdì 14 marzo dalle 10 l’incontro dei Comuni toscani Rifiuti Zero presso il Comune di Viareggio: “Un’occasione importante per valutare insieme il nuovo Piano regionale dei Rifiuti, discutere strategie per abbattere il costo delle bollette o contrastare impianti assimilabili all’incenerimento, come l’ossicombustore di Peccioli”.
All’appuntamento di Viareggio si parlerà anche di raccolte differenziate porta a porta, tariffazioni puntuali, trattamento a freddo del residuo e delle nuove opportunità offerte dai sistemi di intelligenza artificiale per il recupero dei materiali. Per Ercolini “i Comuni Rifiuti Zero pesano sempre di più, specialmente in ATO Costa dove rappresentano il 33% del totale. È il momento di far valere le buone pratiche e superare i vecchi sistemi”.
La tappa successiva sarà la Giornata internazionale Rifiuti Zero del 30 marzo, proclamata dall’Onu, dedicata quest’anno ai rifiuti tessili. Zero Waste invita a scegliere una moda sostenibile, riparare invece di buttare, donare nuova vita ai vecchi capi: “Ogni anno il settore dell’abbigliamento genera 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili aggravando l’inquinamento, il sovraccarico delle discariche e lo spreco di risorse idriche. Consumiamo e scartiamo vestiti a un ritmo insostenibile”. Amministrazioni comunali, imprese, società civile, mondo accademico e cittadini sono invitati a organizzare eventi locali e virtuali a firma Zero Waste entro il 5 di aprile (seminario, webinar, laboratorio di riparazione e riuso, swap party, mostra di moda sostenibile, clean-up) registrando l’evento con scadenza il 25 di marzo.
In Italia e in altri Paesi dell’Unione europea l’obbligo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili è entrato in vigore il 1° gennaio 2022 (decreto legislativo 116/2020) ma il servizio è ancora poco diffuso e male organizzato anche in Toscana: i cassonetti sono pochi e solo in poche località funziona la raccolta di rifiuti tessili a domicilio su richiesta dell’utente (tra cui Pontedera, Ponsacco, Campi Bisenzio). In pochissime città è attivo un servizio di ritiro porta a porta e nella maggior parte dei casi gli utenti devono portare gli abiti usati nei centri di raccolta, spesso lontani e scomodi.
Nel 2023, secondo gli ultimi dati forniti dall’Agenzia regionale recupero risorse, i rifiuti tessili raccolti in Toscana hanno rappresentato solo lo 0,5% di tutti i rifiuti urbani (che sono 2,15 milioni di tonnellate, di cui il 66% differenziati), una percentuale ferma da anni e che significa, in sostanza, circa 11 mila tonnellate di abiti usati e scarpe recuperati dalle aziende dei rifiuti, dai Comuni o dalle associazioni per essere riutilizzati o avviati al riciclo. Il resto finisce in discarica o negli inceneritori.
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