L’ha lanciata l’associazione Italian Horse Protection dopo l’episodio di piazza Signoria: “Una forma di sfruttamento inaccettabile”.
di Iacopo Ricci
FIRENZE – Ha ormai superato le 35.000 firme e vola verso il traguardo delle 50.000 la petizione su Change.org – lanciata dall’associazione di tutela dei cavalli Italian Horse Protection – che chiede al Comune di Firenze di abolire le carrozze turistiche trainate da cavalli.
L’istanza è arrivata all’indomani dell’episodio del 14 giugno in piazza Signoria quando uno dei cavalli dei cosiddetti “fiaccherai”, datosi alla fuga, ha urtato due auto in sosta, tra le quali quella del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in visita in città, ed è salito sulla Loggia dei Lanzi.
Quello che è stato descritto come un incidente dovuto alla “furia di un cavallo imbizzarrito”, in realtà nient’altro che la reazione di un animale spaventato, ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sulle condizioni in cui vivono questi animali, costretti a scarrozzare turisti in centri storici rumorosi, congestionati e in questa stagione anche torridi.
Non è la prima volta che le associazioni animaliste chiedono che la si faccia finita una buona volta con questa tradizione ormai priva di significato. A Firenze numerosi appelli si sono succeduti negli anni ma finora nulla è cambiato. L’anno scorso ci si è provata anche un’altra sigla animalista, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) Animal Protection con una lettera al sindaco Dario Nardella.
Sta di fatto che la petizione di Italian Horse Protection sta andando benissimo e potrebbe segnare una svolta. Una spinta consistente è arrivata dall’adesione di Edoardo Stoppa, storico inviato di “Striscia la notizia” e animalista convinto, che ha invitato tutti i suoi followers a firmare.
“Le carrozze sono una forma di sfruttamento ormai inaccettabile nel 2021 – dice il presidente di IHP Sonny Richichi -. La tradizione di trasportare turisti in carrozza per le vie del centro di Firenze costringe i cavalli a un’attività forzata in un contesto del tutto inadeguato, insalubre e pericoloso. Chiediamo al Comune di tutelare, oltre al divertimento dei turisti, anche la salute e il benessere degli animali”.
E a chi obietta che i fiaccherai e le loro famiglie finirebbero sul lastrico: “Contiamo sul fatto che l’amministrazione possa trovare adeguate forme di tutela dei lavoratori coinvolti, pochi fortunatamente, guidandoli in un percorso protetto di riconversione: non vogliamo certo che qualche famiglia perda il lavoro che la sostenta. Per quanto ci riguarda, siamo disponibili ad accogliere presso il nostro Centro di recupero i cavalli dei fiaccherai per garantire loro una vita di libertà e benessere”.
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