Appello di responsabilità: “Se solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente ne avremmo 10 milioni al mese disperse nell’ambiente”.
I dispositivi di protezione individuale usati durante il periodo di pandemia da Covid-19 diventano ovviamente rifiuti, dunque devono essere smaltiti correttamente per evitare che invadano strade, marciapiedi e parchi.
Ma come possono essere smaltiti? “Nel caso della mascherina chirurgica (usata, ci pare, dalla stragrande maggioranza dei cittadini) – spiega il Wwf Toscana – essa va smaltita unicamente tra i rifiuti indifferenziati, in quanto considerata rifiuto urbano. Le mascherine FFP2 e FFP3, che in realtà dovrebbero essere usate soltanto dal personale medico, se utilizzate in ambito lavorativo sono da considerarsi rifiuto speciale e devono essere smaltite dalla ditta che le ha fornite come DPI monouso (salvo non sia previsto come assimilato dal Regolamento comunale e quindi conferito come urbano). Se invece vengono usate dai cittadini vanno tra i rifiuti indifferenziati. Nel caso di mascherine usate da persone affette dal Covid-19, queste dovranno essere cautelativamente smaltite secondo le modalità previste dal servizio di raccolta pubblico“.
“Per i guanti si hanno tre tipologie – continua il Wwf – in lattice (sostanza biodegradabile), nitrile (gomma sintetica molto elastica) e vinile (plastica). Nei primi due casi (lattice e nitrile) i guanti vanno smaltiti nell’indifferenziata, nel terzo caso (il vinile) nella plastica. Quantitativi crescenti di mascherine e di guanti sono stati avvistati in mare dove rischiano di diventare letali per tartarughe e pesci che li scambiano per prede di cui nutrirsi”.
Una stima del Politecnico di Torino dice che per la Fase 2 serviranno 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese. “Si tratta di quantitativi molto elevati – conclude il Wwf – che impongono un’assunzione di responsabilità da parte di chi userà questi dispositivi di protezione. Se anche solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente e magari disperso in natura questo si tradurrebbe in ben 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Per tale motivo il Wwf esorta i cittadini ad adottare misure di sterilizzazione per il loro riuso, a preferire l’acquisto di mascherine monouso di cotone e cellulosa interamente compostabile e a provvedere al loro corretto smaltimento“.
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