Il 2020 è stato l’anno più caldo che si ricordi. Eppure esitiamo ad adottare comportamenti diversi, come invece abbiamo fatto per fronteggiare il Covid.
di Sandro Angiolini
Il 2021 si è aperto (ambientalmente parlando) con due notizie molto diverse tra loro ma strettamente collegate. Greta Thunberg ha compiuto 18 anni e l’osservatorio Copernicus dell’Unione Europea ha dichiarato che il 2020 è stato l’anno più caldo da quando registriamo con accuratezza le temperature del pianeta (quasi un secolo).
Si fa fatica a ricordare che quella ragazzina magra abbia cominciato a fare sciopero per il clima a scuola quando di anni ne aveva appena 16. Ma credo che non se ne faccia a tenere a mente quanto caldo abbia fatto l’anno scorso, in Toscana e nella maggior parte delle aree del mondo. In Russia sono persino venuti alla luce, sotto lo strato di ghiaccio che si è sciolto, resti di animali preistorici.
Mentre i media sono quotidianamente pieni di spazi dedicati al Covid-19 e a come impiegare i nuovi fondi europei, io mi e vi chiedo: ma è possibile che ancora nessuno di loro si impegni a lanciare una rubrica giornaliera dedicata a esempi di Buone Pratiche (su varia scala – da quella personale a quella continentale) per contrastare il cambiamento climatico e i suoi micidiali effetti?
Basterebbero 60 secondi al giorno (in prima serata…) per informarci e sensibilizzarci di più e far venire qualche idea sana ai nostri governanti. In realtà di idee, di progetti, di esempi già testati e di programmi innovativi ce ne sono già tanti. Troppo spesso i casi sono due: o non se ne sa abbastanza, o la loro piena attuazione si scontra con il nostro sistema bizantino di norme (anche da questi casi si dovrebbe imparare molto).
Eppure, così come per fronteggiare il Covid abbiamo dovuto adottare con urgenza comportamenti diversi, con l’emergenza legata al cambiamento climatico dovremmo e potremmo fare altrettanto. Tanto più che non c’è bisogno di aspettare un vaccino. E’ vero, ci sono i bonus per acquistare le auto elettriche e per migliorare l’efficienza energetica degli edifici: ma ci si deve fermare qui?
La mia impressione è che si ha troppa paura a spingere oltre il traguardo, per questo l’opinione pubblica che tiene all’ambiente deve insistere.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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