Su 20 punti analizzati 8 fortemente inquinati e 2 inquinati. Legambiente: “Alle foci dei corsi d’acqua la situazione è peggiorata”.
Redazione
Il problema sono le foci dei corsi d’acqua dove gli scarichi non depurati finiscono in mare. Su 20 punti analizzati lungo le coste della Toscana la metà sono risultati oltre i limiti di legge. Di questi, 8 giudicati fortemente inquinati e 2 inquinati. Molto preoccupante la fotografia scattata da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che anno dopo anno accende i riflettori sulla cattiva depurazione dei reflui che attraverso i corsi d’acqua arrivano a mare.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati in concomitanza con la conclusione della tappa toscana di Goletta Verde. Sul banco degli imputati ancora una volta la scarsa o assente depurazione che spesso trasforma i fiumi in veicoli di batteri fecali (enterococchi intestinali ed escherichia coli).
I campioni sono stati prelevati dai volontari di Goletta Verde lungo le coste toscane il 21 e il 22 giugno. Le analisi, eseguite da un laboratorio di Calenzano e uno di Follonica, mostrano seri problemi alla qualità delle acque in questo inizio di stagione balneare.
Peggiora la situazione alle foci, in particolare per i punti campionati lungo le coste della Toscana centrale, critici anche i risultati di quelli della Toscana settentrionale.
Fortemente inquinati sono risultati la foce del torrente Carrione a Carrara, la foce del Lavello e la foce del Brugiano a Massa, la foce del Fosso Motrone e quella dell’Abate in provincia di Lucca; la foce dello scarico presso via Salivoli a Piombino, la foce del Gora a Follonica e il campione raccolto presso la spiaggia del Moletto del pesce a Marciana Marina, sull’Isola d’Elba. Inquinati invece la foce del Versilia (MS) e la foce del Fosso di Mola a Capoliveri sull’Isola d’Elba.
“La situazione è preoccupante – hanno commentato Fausto Ferruzza e Federico Gasperini rispettivamente presidente e direttore di Legambiente Toscana – anche perché i campioni sono stati prelevati all’inizio della stagione balneare e tutto fa presagire che il carico antropico sia destinato ad aumentare visto che molti prediligeranno le coste italiane come meta estiva per le vacanze”.
I dati nel dettaglio
In provincia di Massa Carrara tutti i quattro punti monitorati sono risultati fuori dai limiti di legge: fortemente inquinati la foce del torrente Carrione, la foce torrente Lavello e la foce del fiume Brugiano, mentre la foce del fiume Versilia è risultata inquinata.
Anche i due punti campionati nella provincia di Lucca, la foce Fosso Motrone e la foce Fosso dell’Abate, risultano fortemente inquinati.
La foce dell’Arno in provincia di Pisa risulta entro i limiti di legge, così come la foce del canale Scolmatore al confine con la provincia di Livorno.
In provincia di Livorno è risultata fortemente inquinata l’acqua prelevata alla foce/scarico all’altezza di via Salivoli; entro i limiti il prelievo presso la spiaggia di fronte al Fosso Camilla.
Per quel che riguarda i campionamenti effettuati all’Isola d’Elba, due sui quattro prelievi sono risultati oltre i limiti di legge: fortemente inquinato il campione prelevato presso spiaggia del Moletto del pesce a Marciana Marina e inquinata la foce del Fosso di Mola/Fossone centrale a Capoliveri. Gli altri due campionamenti sono invece risultati entro i limiti: si tratta del Fosso della Madonnina a Portoferraio e la Spiaggia di fronte alla foce Fosso Galea/La Pila a Campo nell’Elba.
Dei sei punti campionati in provincia di Grosseto cinque sono entro i limiti di legge: la foce del canale di San Rocco, la foce del fiume Osa, la foce del fiume Albegna, la spiaggia fronte canale e il Fosso Tagliata Etrusca. In controtendenza, la foce del fiume Gora è risultata fortemente inquinata.
Un altro problema è che spesso mancano i divieti di balneazione dove dovrebbero esserci e scarseggia la cartellonistica sulla qualità delle acque, obbligatoria per legge.
“Purtroppo oltre all’aspetto sanitario ed economico c’è da denunciare ancora la disinformazione verso i cittadini – fa notare Sibilla Amato, portavoce di Goletta Verde – Anche in Toscana abbiamo constatato che la cartellonistica sulla qualità delle acque, obbligatoria da oltre 5 anni, era presente solo in cinque dei venti punti monitorati. Ci auguriamo che, accanto a una definitiva risoluzione dei problemi depurativi, si possa colmare anche la lacuna informativa verso i bagnanti”.
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