L’autorizzazione UE all’uso del glifosato scade a dicembre. Da Stop Glyphosate Coalition e Pesticide Action Network Europe una raccolta fondi per fermarne l’utilizzo.
Redazione
8 aprile 2023
Il 55% dei 256 pesticidi utilizzati nell’agricoltura convenzionale riporta avvertenze di pericolo per la salute o per l’ambiente, il che significa che vi sono seri rischi nel loro utilizzo. E’ quanto emerge da una ricerca svolta dall’agenzia Global 2000, commissionata dall’organizzazione europea per l’agricoltura biologica (IFOAM Organics Europe) e pubblicata sulla rivista scientifica Toxics.
Secondo i dati Eurostat l’Italia è il secondo mercato di pesticidi nell’Unione Europea: nel 2020 nel nostro Paese sono stati venduti 125 milioni kg di sostanze chimiche per l’agricoltura, pari a 5,2 kg/ettaro. Sono dati allarmanti se consideriamo l’impatto negativo di queste sostanze su biodiversità, insetti impollinatori, acqua, aria, suolo, salute umana e animale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno ci siano oltre 385 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi e 258 mila decessi in tutto il mondo. L’esposizione anche a basse dosi può aumentare il rischio di contrarre patologie quali cancro, diabete, disfunzioni respiratorie, neurologiche, cardiovascolari, immunitarie, riproduttive e metaboliche.
L’agricoltura industriale ha un’elevata dipendenza dalle sostanze chimiche di sintesi, pesticidi, fertilizzanti e antibiotici. ISDE Medici per l’Ambiente segnala che secondo la Health and Environment Alliance (HEAL) “i costi sanitari associati all’esposizione a pesticidi e altre sostanze chimiche superano il 10% del PIL globale. Su scala europea, i costi sociali direttamente attribuibili ai pesticidi sono stati di circa 2,3 miliardi di euro nel 2017″. Per ISDE la strada da seguire è chiara: “I responsabili politici devono attuare la strategia UE Farm to Fork ed eliminare gradualmente i pesticidi sintetici entro il 2035″.
Nel 2017 oltre un milione di europei aveva chiesto ufficialmente di vietare il glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo, ma le autorità europee hanno permesso che la Bayer (nuova proprietaria della Monsanto) e altre aziende chimiche potessero distribuire i loro prodotti per altri 5 anni. Nel frattempo per fermare il glifosato le ONG di tutta Europa si sono riunite in una Stop Glyphosate Coalition contro le lobby industriali. Fino al 13 aprile è in corso, a livello europeo, la settimana dello stop al glifosato organizzata da Pesticide Action Network Europe (PAN Europe). L’autorizzazione UE scadrà infatti nel dicembre 2023 e le coalizioni hanno così organizzato una raccolta fondi per informare su tutte le alternative più sicure ed economicamente valide.
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