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Gli oppositori di Case Passerini temono un ulteriore consumo di suolo nella Piana

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Dopo il parere negativo del Tar il gestore Alia chiede di realizzare opere per compensare la mancata costruzione dell’inceneritore.

 

Redazione
19 novembre 2024

SESTO FIORENTINO (Fi) – Dopo che il Tar della Toscana ha respinto gli ultimi due ricorsi ancora pendenti presentati da QThermo Spa, poi confluita in Alia Spa, per realizzare l’inceneritore di Case Passerini nella Piana fiorentina, si è chiusa ufficialmente la lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto nel tempo cittadini, associazioni e comunità locali.

Nel Protocollo d’intesa tra Regione Toscana, ATO Toscana Centro, Alia Spa, Città Metropolitana di Firenze e Comuni di Sesto Fiorentino e Firenze Alia scrive che “proporrà alle amministrazioni competenti, quale alternativa alla realizzazione dell’impianto, lo spostamento nelle aree di Case Passerini della propria nuova sede logistica oggi in via Baccio da Montelupo e la costruzione di fabbricati per officine, aree lavaggio, mensa, area amministrativa, impianti entro i 30.000 mq. di terreno già di proprietà e un parcheggio in 9.000 mq. su terreni da acquisire da terzi.”

Nel Protocollo Alia chiede anche la riqualificazione urbanistica dell’attuale sede di via Baccio da Montelupo, che diventerebbe la sede di Multiutility Toscana Spa, e l’aumento di superficie edificata da 13.000 a 25.000 mq. A queste aggiunge l’istanza di ristrutturazione del polo impiantistico di San Donnino con nuovi edifici per i Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), centri di raccolta e nuove opere di sicurezza idraulica.

Un gruppo di comitati e associazioni chiede invece che sia messo in discussione questo Protocollo d’intesa che assegnerebbe ad Alia una compensazione fondiaria a fronte dell’annullamento del progetto di inceneritore a Case Passerini: “Non si tratta della violazione di un contratto tra soggetti economici ma di una scelta politica di enti e popolazione. Alia è un’impresa che deve come ogni impresa avere una funzione sociale (art. 42 della Costituzione), non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recar danno all’ambiente, alla salute e alla dignità umana (art. 41 della Costituzione italiana). 

La richiesta è quella di non occupare altro suolo, impoverire ulteriormente la biodiversità, aggravare lo stato idrogeologico della Piana e ridurre le relazioni ecosistemiche. Sempre secondo comitati e associazioni nel Protocollo d’intesa non si fa cenno alle bonifiche che dovranno, viceversa, essere fatte.

I comitati e le associazioni contrarie al Protocollo d’intesa

Presidio No Inceneritori No Aeroporto; Ortocollettivo Calenzano; Italia Nostra Firenze; Vivere in Valdisieve; AlterPiana Firenze Prato Pistoia – Grasp; VAS Vita, Ambiente e Salute Onlus; Comitato No Tunnel Tav Firenze; Comitato Valdisieve; Comitato sorvolati Brozzi Peretola Quaracchi Le Piagge; Cobas Alia e Confederazione Cobas Firenze; Associazione Rifò – Laboratorio Riparazione e Riuso Londa; Valdisieve in Transizione; Cub Firenze; Muovititoscana!; perUnaltracittà Laboratorio Politico; Bio-Distretto del Montalbano; Fridays For Future Firenze; Medicina Democratica Firenze; Si Parco no Aeroporto Campi Bisenzio.

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