Dalle nuove leve di agricoltori ‘tecnologici’ formati in appositi corsi alle Sentinelle Meteo, nel Chianti fiorentino si sperimentano nuove tecniche di adattamento.
Redazione
26 agosto 2023
CHIANTI FIORENTINO – Il cambiamento climatico è una realtà e nel Chianti si sperimentano nuove tecniche per fronteggiarlo. Si spazia dalla formazione professionale rivolta ai più giovani con la scuola per aspiranti agricoltori (14-18 anni) promossa da Chiantiform, che trasmette competenze specifiche e insegna a utilizzare gli strumenti per l’agricoltura di precisione, ai progetti di citizen science, come il gruppo delle sentinelle meteo dell’Osservatorio polifunzionale del Chianti, formato da decine di volontari che segnalano, monitorano e si fanno testimoni di particolari eventi atmosferici contribuendo alla banca dati che studia e analizza i microclimi del Chianti.
E così nel corso triennale che forma gli agricoltori del futuro gestito da Chiantiform (iscrizioni aperte fino al 31 agosto), si studiano materie specifiche legate proprio al monitoraggio e alla prevenzione dell’agrosistema chiantigiano. Nuovi moduli formativi introdotti negli ultimi anni affrontano l’agricoltura di precisione, l’impiego dei droni sui campi, il funzionamento delle centraline meteorologiche. L’agenzia formativa Chiantiform, situata a San Casciano in Val di Pesa, è promossa da cinque Comuni del Chianti e di area fiorentina: San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Impruneta e Bagno a Ripoli.
L’agrometeorologia mette in grado di calcolare molti aspetti, per esempio sapere quando pioverà permette di irrigare i campi in maniera più oculata.
La centralina meteorologica è uno strumento di cui un numero sempre maggiore di aziende agricole del Chianti si sta dotando. A farne uso è anche l’agronomo Francesco Caselli per l’azienda nella quale lavora, nel territorio di San Casciano in Val di Pesa. “E’ un apparecchio fondamentale per gestire al meglio l’irrigazione, la tutela della pianta e contrastare l’impatto ambientale sul territorio con un uso più consapevole e la riduzione dei trattamenti. I sensori indicano lo stato fisiologico della pianta, l’aggressività dei più importanti patogeni della vite e dell’olivo, permettono di calcolare il rischio di malattie parassitarie”.
La lotta ai cambiamenti climatici diventa più efficace se si basa su un impegno collettivo e si ispira a un modello di cittadinanza attiva. Esemplare in questo senso il progetto sentinelle Meteo gestito da Simone Nardini e Leonardo Salvini, responsabili della sezione meteo dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti nel Comune di Barberino Tavarnelle. Si tratta di una community sempre aperta a nuovi ingressi che investe sull’attività volontaria di alcuni cittadini il cui compito è quello di registrare gli eventi atmosferici, descriverli e segnalarli con un semplice click, utilizzando una piattaforma messa a punto dall’Osservatorio in collaborazione con il Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (Lamma) e CNR-IBE.
All’Osservatorio, struttura comunale gestita dall’Università di Firenze di cui responsabile scientifico è l’astrofisico Emanuele Pace, è attivo il Centro di Elaborazione Dati Meteo del Chianti (CEDaM) che si compone di una stazione agrometeo a disposizione del mondo agricolo e turistico e della stazione dei fulmini che informa sulle condizioni e i movimenti dei flussi temporaleschi.
“La stazione agrometeorologica – spiega Simone Nardini – fornisce dati meteo utili agli agronomi per prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la coltivazione vitivinicola a favore della qualità, in quanto gli interventi sulle piante conseguenti alla conoscenza dei parametri meteo evitano l’uso di fitofarmaci contro le fitopatologie e migliorano la qualità del prodotto”.
I dati sono disponibili e consultabili anche attraverso il web (http://www.osservatoriochianti.it/).
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