La Sinistra di Collesalvetti risponde alle dichiarazioni del candidato alla presidenza della Regione Toscana: “Sarebbe questa la ‘Regione amica dei cittadini’?
COLLESALVETTI (Li) – “Sarò impopolare, ma a quel punto scelgo un sito e vado a diritto con i carri armati” ha detto Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale e candidato alla presidenza della Regione Toscana, durante una diretta Facebook sulla gestione dei rifiuti. Scatenando una bufera.
Se l’Eni non dovesse riuscire a realizzare la bioraffineria di Stagno, ha dichiarato l’esponente politico, a quel punto sceglierà un sito e procederà con la costruzione di un impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti anche a costo di andare dritto con i carri armati.
Pubblichiamo la risposta della Sinistra di Collesalvetti firmata dal coordinatore Luca Chiappe. Collesalvetti è il Comune dove sorge la raffineria Eni e dove dovrebbe nascere la bioraffineria.
“In merito alle dichiarazioni rilasciate dal candidato alla presidenza della Regione Toscana Eugenio Giani esprimiamo incredulità e disappunto per i modi non certo democratici, diciamo pure “fascisti”, nell’affrontare un problema importante come quello della gestione dei rifiuti.
È proprio convinto Giani che questo sia il modo giusto per costruire “una Regione amica dei cittadini”? È proprio convinto che la sua elezione a presidente della Regione sia così scontata?
Già nel 2018 l’attuale presidente del Consiglio regionale si era espresso dicendo come per la Toscana ci fosse la necessità di un termovalorizzatore a Case Passerini o altrove, pena l’aumento a dismisura delle Tari. A distanza di due anni vengono riproposti gli stessi concetti usando toni minacciosi e impropri.
Dopo lo stop all’inceneritore di Case Passerini, merito della battaglia dei comitati locali, la Regione Toscana ha pensato a una riprogrammazione della gestione rifiuti individuando nella zona di Stagno il luogo ideale per il progetto “bioraffineria” non tenendo minimamente conto dei problemi ambientali della frazione, del fatto che essa è inclusa in uno dei 44 siti SIN più inquinati d’Italia, dove mai sono state portate a compimento quelle bonifiche programmate nel 1998, per non parlare degli studi epidemiologici che ne certificano un’emergenza sanitaria.
Un progetto che non andrebbe a sostituirsi benché ad aggiungersi, diversamente da quanto sostiene Giani, alla raffineria esistente, con liberazione di tonnellate di anidride carbonica difficilmente recuperabile e contro quella strategia della Regione verso la lotta ai cambiamenti climatici e alla neutralità delle emissioni climalteranti.
Ovunque l’inquinamento tende al superamento dei limiti di legge, scattano blocchi del traffico, si chiede ai cittadini di limitare i propri consumi, i sindaci invocano eventi atmosferici per scongiurare decisioni drastiche e in tutto questo c’è chi ancora pensa agli inceneritori, nonostante quell’attenzione ecologica che si legge nei programmi elettorali, dove viene prospettato di sostituire le fonti di combustione con le energie rinnovabili. Sarebbe questo il progetto di transizione verso un modello di economia circolare?
Di fronte ad affermazioni che lasciano esterrefatti e a inesattezze che denotano una colpevole scarsa conoscenza degli argomenti trattati, ci auguriamo che i Comuni di Livorno e Collesalvetti si sentano in dovere di rispondere. Ci domandiamo se quello proposto da Giani sia il modo corretto di un percorso partecipativo trasparente da intraprendere con le amministrazioni locali che hanno il dovere di tutelare i propri cittadini, ma soprattutto per un confronto civile con il territorio e le comunità residenti.
Noi continueremo a lottare per la nostra salute e se il candidato alla presidenza della Regione andrà avanti deciso per la sua strada ci troverà pronti, così come lo saremo al momento delle elezioni, per noi unico strumento democratico per dire che non Lo vogliamo e che non può, alla luce delle ultime esternazioni, rappresentare in alcun modo quella “Regione amica dei cittadini”.
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