Una conoscenza geologica condivisa può farci riconciliare con la Terra. E’ il tema dell’intervento del ricercatore Marco Benvenuti domenica 10 novembre all’Istituto degli Innocenti di Firenze.
FIRENZE – Domenica 10 novembre dalle ore 10:30, presso il salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti di piazza della Santissima Annunziata 12, il ricercatore dell’Università di Firenze Marco Benvenuti sarà relatore dell’incontro Verso la GeoUmanità, convivere meglio con la Terra e con noi stessi, per il ciclo di appuntamenti Incontri con la città, leggere il presente per comprendere il futuro.
Siamo Geoumanità. Non fosse altro perché da oltre due milioni di anni il genere Homo, a cui apparteniamo, popola un pianeta fatto di rocce che ne ha sostenuto l’evoluzione e lo sviluppo. Eppure oggi la nostra specie sembra aver smarrito la percezione e la consapevolezza del proprio intimo legame con la Terra, oltre la logica dello sfruttamento. Nelle sfide che, dalla scala locale a quella globale, individualmente e come collettività, siamo chiamati ad affrontare, la dimensione geologica, direttamente o meno, gioca un ruolo fondamentale.
La Geologia – emersa come moderna scienza della Natura nel Rinascimento – grazie alle conoscenze acquisite dai geologi che la praticano ha sostenuto l’idea di uno sviluppo illimitato in virtù dell’energia fossile e nucleare e dei geomateriali scoperti nelle rocce ed estratti da esse. Oltre a questo aspetto, che appare oggi sempre meno sostenibile, la percezione del Tempo che si fa materia pietrificata ha anche insegnato ai geologi che il cambiamento e le trasformazioni rappresentano un vitale processo del pianeta.
La moderna Geologia offre oggi strumenti concettuali e operativi per consentire la riconversione da una scienza per lo sfruttamento a una scienza per la sostenibilità, con la capacità di monitorare, prevenire e mitigare l’ampia varietà di rischi geologici amplificati o meno dalle nostre attività, con la produzione di conoscenza sui processi che hanno portato la Terra a divenire il pianeta che noi oggi popoliamo. Una conoscenza geologica condivisa può ispirare un nuovo passaggio evolutivo della nostra specie che porti a riconciliarci pienamente con la Terra e in definitiva con noi stessi.
Fonte: Università di Firenze
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