Rinnovabili

Geotermia, i perché dei no di Toscana a Sinistra e del Movimento 5 Stelle

Irene Galletti e Tommaso Fattori.
Irene Galletti e Tommaso Fattori.
Le due forze politiche sembrano convergere sulla necessità di impianti a scarsa entalpia e a basso impatto paesaggistico che non siano devastanti per il territorio.

 

Mentre continua l’impegno dei comitati SOS Geotermia Amiata, Rete Nazionale NoGesi e Difesa del Territorio Cittadini di Saragiolo contro la costruzione di una centrale geotermoelettrica a Poggio Montone, all’incontro organizzato da Forum Ambientalista, Rete NoGESI ed Ecosistema Val d’Orcia ha partecipato anche Tommaso Fattori di Toscana a Sinistra che ha sottolineato la mancanza di una politica industriale verde in grado di creare posti di lavoro stabili: “Manca un nuovo piano energetico regionale che si basi sul reale fabbisogno dei diversi territori e sulla capacità di autoprodurre localmente l’energia necessaria, diversificando le varie fonti rinnovabili – ha detto il candidato alla presidenza della Regione – In Toscana si è puntato da tempo sulla sola geotermia, senza sviluppare il resto. Neppure sono stati sostituiti i tetti dei capannoni industriali in eternit, pieni di amianto, con pannelli solari”.

La geotermia non è affatto sempre pulita – ha proseguito Fattori – se lo sia o meno dipende dal tipo di tecnologie utilizzate e dalla composizione del fluido geotermico. In Amiata, una delle più antiche miniere di mercurio al mondo, le centrali con vecchia tecnologia flash a circuito aperto emettono sostanze dannose per la salute e per l’ambiente, solo in parte intercettate dai filtri Amis. Ed emettono una quantità di C02 uguale a quella di centrali di equivalente potenza alimentate da combustibili fossili. Ciononostante ricevono lauti contributi pubblici. Gli incentivi per questo tipo di energia devono invece andare solo a chi rispetta un tetto preciso per le emissioni, questo è l’unico modo per obbligare Enel a convertire gli impianti attuali con tecnologie ad emissioni zero”.

Per quel che riguarda la media entalpia e le centrali a ciclo binario bisogna evitare che queste aree diventino un groviera e che si affermi “una sorta di monocoltura geotermica. La media entalpia non ha emissioni ma ha comunque un potenziale impatto paesaggistico e un impatto sulle falde idriche”. 
E a proposito di nuove prospettive per l’Amiata Fattori ha parlato anche della “necessaria creazione del Parco Nazionale del Monte Amiata insieme ai comuni del territorio, alle associazioni ambientaliste e alla cittadinanza. Una strada per favorire lo sviluppo di un turismo rispettoso dell’ambiente, lento, sostenibile”.

Della necessità di un’inversione di tendenza parla anche Irene Galletti del Movimento 5 Stelle: “Bisogna cominciare a investire su micro impianti a bassa entalpia, realmente sostenibili e in grado di garantire ai cittadini che abitano in queste zone di approvvigionarsi di energia naturale a costo quasi zero. Noi non siamo contrari a ogni forma di geotermia ma alle grandi centrali ad alta entalpia, che per funzionare hanno bisogno di infrastrutture impattanti che devastano il territorio”.

Tags