Falò tra i vigneti e veglie nei frutteti per salvare il raccolto. Primo bilancio di Coldiretti: “Nell’aretino perso il 50% del raccolto di pesche”.
Redazione
11 aprile 2023
C’è chi ha acceso i falò tra i vigneti per riscaldare i terreni, come è accaduto in Val di Cornia, chi ha messo in funzione gli impianti anti-brina come in Val di Chiana, chi si è affidato alle potature tardive per rimandare la fase vegetativa.
È stato un ponte pasquale di passione per gli agricoltori toscani che hanno trascorso i giorni di festa a vegliare su frutteti e vigneti colpiti dall’abbassamento repentino delle temperature, in alcune zone arrivate fino a – 6 gradi, chilometri percorsi avanti e indietro nella speranza di non perdere il prossimo raccolto. Ma nulla hanno potuto contro chicchi di grandine grandi come noccioline che soprattutto sulla costa hanno spezzato i germogli e compromesso parte dei futuri raccolti.
A fornire un primo bilancio sugli effetti della gelata tardiva dei giorni scorsi e delle violente grandinate di sabato sulla regione è Coldiretti Toscana. Tra le zone più colpite il Mugello, dove oltre venti ettari di piante di kiwi sono stati “bruciate” dal freddo, all’aretino con il 50% della produzione di pesche compromessa ai vigneti eroici dell’Isola d’Elba già in vegetazione avanzata passando per la Maremma e la Lunigiana. Il brusco abbassamento della colonnina di mercurio è arrivato dopo un inverno insolitamente caldo, con temperature superiori di 1,2 gradi alla media che avevano innescato il risveglio anticipato di piante e alberi da frutto.
Per i danni da gelate Coldiretti Toscana aveva chiesto e ottenuto dalla Regione l’attivazione della procedura con cui le aziende agricole colpite possono segnalare eventuali danni alle coltivazioni. Una mappatura necessaria, spiega Coldiretti, per richiedere successivamente al Governo le misure di compensazioni in deroga per calamità climatiche. “Stiamo raccogliendo le segnalazioni sul territorio. Nei prossimi giorni, non appena riprenderà il normale ciclo vegetativo, avremo un quadro reale e più completo dei danni. La gelata ha lambito molte aree della regione, a macchia di leopardo, mentre la grandine ha colpito la zona di costa”.
Anche dove gli agricoltori si sono sobbarcati i costi dell’assicurazione il danno rimane comunque pesante perché le franchigie si aggirano attorno al 30%. Una vera e propria calamità, si rammarica l’associazione, che colpisce colture già stressate dalla siccità della scorsa estate: uno scenario che si preannuncia complicato anche nei prossimi mesi come conferma l’Autorità di Bacino che ha mantenuto lo stato di allerta idrica media. Speriamo che per una volta si sbaglino.
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